domenica 13 novembre 2011

CENTRALE NUCLEARE SI, CENTRALE NUCLEARE NO.

 L'energia dell'atomo ha portato benessere, ma anche distruzione.
Quindi, "nucleare si"  nucleare "no", dipende dalle nostre necessità ,
Se dovessimo vangare la terra con il badile, consumeremmo tanta energia umana che priverebbe il nostro corpo dalla  capacità di  autoripararsi. In questo caso converrebbe correre il rischio; ma se  l'energia nucleare occore per alimentare l'aereo che sposta il PAPA da Roma a Venezia,  non conviene correre il rischio che le centrali nucleari comportano.
Il PAPA puo andare da Roma a Venezia a cavallo di un asinello e all'occhio di DIO si dimostrerebbe umanamente corretto.

IL CARICO DELLA VITA.

Quando c'è armonia tra anima e corpo, insieme si fanno carico delle dificoltà della vita.
Ad esempio, il peso di un dolore si distribuisce tra anima e corpo, e poichè l'estensione dell'anima è molto più vasta di quella del corpo, essa si fa carico di assumere su di sè, una quantità di dolore maggiore, lasciandone al corpo una quantità minima.

IL DISAGIO DELL'ANIMA

In alcune circostanze, l'anima avverte un tale disagio fino a spazientirsi.
L'anima è un'energia armonica che avvolge il corpo fisico e quando circostanze ambientali la contrastano, si spazientisce.
Sta al pensiero trovare, nei limiti del possibile, i mezzi ed il modo per modificare l'ambiente e a mettere l'anima a suo agio.
Durante una cena, per esempio, alcuni discorsi insensati dei commensali, possono turbare l'armonia dell'anima.
Il disagio dell'anima è percepito dal corpo umano, quindi, si alza e dice : scusatemi, devo andare via . Devo prendere il treno.

sabato 12 novembre 2011

VA DOVE TI PORTA L'ANIMA.


Corpo e anima sono connessi.
L'anima si spinge oltre il corpo fisico con dimensioni irregolari; percepisce l'ambiente prima dei sensi fisici e si adopera facendo da filtro alle situazioni turbolente che possono danneggiare il corpo fisico.
Allo stesso modo, come l'anima percepisce il disagio del corpo, questi, percepisce il disagio dell'anima.
Il corpo umano, quando percepisce l'armonia dell'anima, si lascia trasportare da essa.

NE' ATEO NE' LAICO.


Se una persona mi chiedesse se credo nell'esistenza di un Dio, le risponderei che se c'è può stare , se non c'è mi va bene lo stesso .
Non mi passa nemmeno per la testa indagare sulla sua esistenza.
Se durante la mia esistenza fisica sulla terra , o in altri spazi celesti , Lo dovessi incontrare, sono sicuro che ci scambieremmo una pacca sulle spalle e null'altro succederebbe.
Questa mia indifferenza nasce dall' assoluta mancanza di certezza su tutto quello che mi circonda. E aggiungo che il mio atteggiamento a riguardo non costituisce per me un evento traumatico.
E' piuttosto importante gestire il presente, secondo le mie sensazioni fisiche e pirituali, senza forzatura derivante dalla culturalizzazione.
Le esperienze inconscie acquisite dall'essere umano durante i millenni precedenti si adoperano per preservare la vita.

LIBERARSI DALLE CREDENZE.


Senza dubbio si puo dire che il mio pensiero è fuori dai luoghi comuni.
Si dice che i pensieri si formano secondo le credenze acquisite, mentre, secondo me, i pensieri si formano attraverso le  esperienze vissute.
Per esempio, quando pregavo Iddio affinchè la grandine non distruggesse la mia vigna e, nello stesso tempo, notavo che la vigna del mio confinante, che non pregava, ma che al contrario bestemmiava, subiva la stessa sorte, la mia fiducia nella credenza incominciava a vacillare.

lunedì 7 novembre 2011

LA FUNZIONALITA’ DELLA VITA.

Non m’importa se non ha funzionato la democrazia;

non m’importa se non ha funzionato l'italianità degli italiani;

ma la cosa importante, per me, èaver trovato la buona funzionalità della mia vita.

I miliardi di cellule che operano nel mio contenuto umano,

vengono  nutrite con una alimentazione adeguata ed un pensiero consapevole .

MICHELANGELO

MICHELANGELO:
"....Che non riescano a darsi compiutamente perché condizionati dalla imperfezione della materia, di cui siamo fatti sia noi sia le opere che creiamo".

 L'esistenza della vita ha anche lo scopo di migliorare la materia che cì compone. Se la materia che ci compone è scadente anche le nostre azioni sono scadenti. Per migliorare le nostre azioni ,bisogna prima migliorare la nostra materia, cioè la sua composizione biochimica.

La certezza della qualità del mio pensiero, che determina la qualita del mio fare, è determinata dalla qualità della mia biochimica.
Per assicurarmi che il mio agire risponda alle aspettative umane, faccio delle analisi del mio sangue ,per assicurarmi che la sua composizione sia equilibrata.

Da  essa dipende la qualità del mio pensiero è delle mie azioni.

venerdì 4 novembre 2011

IL COLOSSEO

Perché io per tante cose non trovo alcun interesse, mentre per altri hanno un valore inestimabile, per esempio sul  Colosseo?
L'ho visito un paio di volte, ho visto un luogo dove le persone sono state fatte sbranare dai leoni; dove i gladiatori infilzavano la spada al perdente con l'approvazione e il godimento del pubblico.
Ho visto una struttura  formata da  grandi blocchi di pietre la cui collocazione ha comportato sicuramente la sofferenza e la morte di tanti poveri esseri umani, compresi i ragazzini.
Quanto sarebbe bello per me, vedere, al posto di quei blocchi di pietra, una piantagioni di pini che formano un polmone di verde che fa bene all’umano!
Ecco perchè mi meraviglio quando persone, sicuramente di cattivo gusto, fanno a gara e sborsano somme sicuramente spropositate per accaparrarsi una casa con vista sul Colosseo. 
 
Esercizi di respirazione.

sabato 29 ottobre 2011

IL FORNARETTO DI VENEZIA.


IL FORNARETTO DI VENEZIA.

Nei pochi anni in cui avevo frequentato la scuola elementare avevo sentito parlare della leggenda del fornaretto di Venezia, e per assonanza con il mio cognome “Furnari” , ho scelto questo nome come marchio per la commercializzazione dei miei prodotti ortofrutticoli.
Come luogo operativo ho scelto il nord-est, forse come reminiscenza inconscia di trascorsi militari dei miei antenati e miei personali. Mi sono interessato alla contrattazione di prodotti ortofrutticoli con una logistica non tradizionale nel settore dei trasporti e altro.
Ho reso competitiva la società “LA FORNARETTA s.r.l.” di cui ero responsabile legale senza subire i contraccolpi della concorrenza.
A maggior precisazione, in relazione alla “reminiscenza inconscia”, secondo la legge del Karma, dico che il karma ha un vissuto di esperienze di vite precedenti che vanno oltre il mio vissuto e anche quello dei miei ultimi antenati. Infatti secondo la legge suddetta, la vita di ognuno di noi non inizia con la sua nascita, né finisce con la sua morte terrena.
Probabilmente il mio Karma avrà avuto un vissuto con il Fornaretto di Venezia e con qualche mercante della "Serenissima" viste le mie abilità commerciali.
Nel Nord-Est svolgo attività di ricerche di mercato e servizi di consulenza logistica per il collocamento di prodotti ortofrutticoli sulle piazze nazionali ed esteri.
E mi sento a mio agio.

UOMO DELLA NUOVA ERA.

L'Uomo nella Nuova Era è colui che ha imparato a trasmutare " l'essenza " umana in energia.
Poiché  pochi uomini saranno portati ad adottare questo approccio disciplinato e non convenzionale all'atto sessuale. Soltanto questi possiedono un corpo energetico equilibrato che permetta loro una vita longeva. Altri, che non sono stati capaci di uscire fuori dai luoghi convenzionali, vivono in un corpo con forti squilibri energetici e sono più vulnerabili alle malattie.
 Il Mondo si popolerà sempre di più di individui longevi e sapienti, mentre si spopolerà, per la brevità della vita, di individui con squilibri energetici.
 L'Uomo della " nuova era " si è autosperimentato, ha frantumato i propri sentimenti, è sceso fino alla sua "essenza" e l'ha tramutata in " energia " che lo ha sollevato fino a congiungersi con il Divino.
Ha riprogettato se stesso in un rapporto dinamico con la " realtà " e con  " l'universo ". Egli è il manifesto della nuova umanità. Soltanto questi uomini hanno sufficiente tempo ed energie che permettono loro di elaborare soluzioni in base alla loro esperienza e avendo acquisito una retta visione delle cose. Soltanto loro sono in grado di elaborare strategie per convogliare la stupidità " umana " in luoghi che non intralciano il corso naturale degli eventi e, nello stesso tempo, dando loro la possibilità di rispecchiarsi forse, essendone consapevoli, si potranno riscattare.

Salvatore Furnari

sabato 8 ottobre 2011

La “Qualità Umana”.

La “Qualità Umana”.
Ecco cosa intendo per qualità umana:
La mia infanzia e la mia giovinezza furono costellate da problemi esistenziali.
Gli ostacoli di ogni tipo incontrati in queste due fasi, mi facevano sentire un gran bisogno di fuga da quella realtà.
Desideravo una vita di qualità, ossia, un lavoro umanamente dignitoso, una alimentazione più completa e un inserimento nella società senza umiliazioni.
Superate dignitosamente queste due fasi che ho percepito come un percorso in salita, ma che ho considerato come naturale e indispensabile per la mia evoluzione personale fisica, psichica e spirituale, la mia attenzione si è rivolta alla ricerca di una qualità dell'essere umano, nel senso che il mio corpo doveva possedere una biochimica eccellente e priva di impurità.
Il mio cervello, dopo essere stato dissodato e reso fertile mediante una respirazione consapevole, permette ai siti neurologici cavalcati dalla MENTE di percorrerli in lungo e in largo, dando al mio essere la possibilità di una crescita esponenziale costellata di virtù.

LA DIVERSITA’ DI PENSIERO.

LA DIVERSITA’ DI PENSIERO.
Lo scopo del pensiero è che esso si realizzi.
Ad esempio, se io penso che la mia terza età sia una fase di prosperità in tutti i sensi, tale pensiero sarà diverso da quello di un’altra persona della stessa età che con cura prepara il luogo per quanto sarà morta.
Mentre il mio pensiero si figura un mio futuro longevo e gioioso, l’altra persona già si vede morta e sepolta, e immagina la propria tomba, nella ricorrenza dei defunti, circondata da parenti e amici in preghiera.
Si potrebbe dire che il mio pensiero sia irrealistico mentre l'altro rappresenti quello che un giorno avverrà; ma non è così.
Come ho detto in altra occasione, l’uomo non ha l’assoluto di ciò che pensa, quindi, se io non ho la certezza di un mio futuro longevo e gioioso, neanche l’altra persona può dirsi certa di vedere dal paradiso i suoi parenti che pregano sulla sua tomba.
Il percorso della vita è influenzato dal proprio pensiero.
Per esempio, quando io mangio, il mio pensiero va agli enzimi che sono nella mia bocca e nel mio stomaco e aspettano impazienti che io invii loro il cibo affinché possano divertirsi a sgranocchiare. Ma quando questo non avviene perché l'altra persona prima di mangiare rivolge il proprio pensiero alla preghiera, per ringraziare Dio, trascura gli enzimi che aspettano, e questi, per la lunga attesa si stufano e perdono la voglia di sgranocchiare.
In questa circostanza il cibo non ben trattato dagli enzimi, provoca dei seri mal di pancia.
Il tipo di pensiero è importante per la qualità della vita.



Salvatore Furnari

Respirazione consapevole

Respirazione consapevole.

Quando frequentavo i centri di meditazione del Tao, ho partecipato ad alcune sedute in cui venivano svolti di esercizi di respirazione.
Durante questi esercizi, tra i diversi fenomeni che percepivo, ce n’era uno che non me lo sapevo spiegare, ossia, quando ispiravo sentivo come se il mio basso ventre si espandesse al massimo, come un palloncino .
Avevo la sensazione che nella zona posta alla fine della colonna vertebrale, denominata dai maestri, “la sorgente della vita”, ci fosse uno spillo e che raggiunto il massimo dell’espansione, il palloncino toccasse lo spillo che lo faceva scoppiare. L’esplosione produceva un’onda che invadeva tutto il mio corpo e lo riempiva come se fosse un contenitore, dandomi una sensazione di benessere.
È risaputo che noi respiriamo inconsapevolmente, in modo automatico, quindi l’espansione del diaframma non arriva mai al massimo della sua possibilità e per questo motivo non tocca il punto della sorgente della vita.
Ciò che respiriamo si può considerare un brodo cosmico ricco di
Energia vitale, detto “ prana” e dato che una respirazione inconsapevole non tocca la sorgente del pensiero, il “prana” , ossia l’energia vitale è trattenuta in minore quantità.
Ma quando il diaframma tocca la sorgente del pensiero, questi cavalca l’energia vitale dirigendola e facendola penetrare dove il corpo presenta difficoltà e ne ha più bisogno. Così facendo l’ambiente cellulare si arricchisce di quell’energia benefica.
Con questo non voglio dire che una persona debba respirare tutta la
giornata consapevolmente, basta qualche minuto al giorno di respiro consapevole per ottenere gli effetti benevoli al corpo, nella sua completezza.

Salvatore Furnari

martedì 4 ottobre 2011

Cos'è il Sè .

Il Sè è il Dio che sempre abbiamo cercato, per alleviare il cammino nella nostra vita, anche se Esso  non'ha niente a che vedere con quel Dio che ci conserva dopo morte.
Situazione umanamente permettendo (purezza), il Sè emerge dal nostro interiore e si posiziona nel punto d'incontro tra psiche e anima. 
E' radicato nel nostro corpo e si ramifica nell'universo. E' il garante affinchè umano e universo si evolvono in armonia.

giovedì 29 settembre 2011

QUANDO PREVALE IL SE'

QUANDO PREVALE IL SE'. .
Da ragazzo assimilavo l'ambiente. Vedevo fumare i miei coetani e lo facevo anche io; ma  in quel momento dovevo fare i conti con la mente incoscia del mio organismo che si rifiiutava di essere affumicato .
Dovevo quindi  trovare una soluzione che accontentasse la mente concia che si conforma all'ambiente e la mente incoscia che rifiuta il fumo.
Mi sembrava di aver trovato la soluzione di accontentarle tutte e due in questo modo:  accendevo la sigaretta per accontentare la mente conscia e quanto il mio organismo veniva disturbato dal fumo, buttavo la sigaretta.
Ma questo modo di fare mi è apparso poi come una presa in giro di me stesso e quindi la mia coscienza  si è disturbata, manifestando il suo disagio.
Non erano quindi solo due esigenze da soddisfare, ma tre: accontentare la mente conscia, quellainconscia e poi, la coscienza, che lamentava il comportamento scorretto.
Al seguito di tutto questo il SE' decide che, essendo più importante salvare l'evoluzione della vita, non si accendono più sigarette.
Parlando del più e del meno con persone di nostra conoscenza,  a volte  si cade in discorsi di un certo impegno come quello di porsi la domanda "perche siamo nati ?  Vale la pena vivere la vita?".
Se la domanda è rivolta a me,  rispondo che in questo mondo, come tutti,  mì ci sono trovato.
Non ho presentato istanze, nè ho pagato il biglietto per entrarci.
Penso che meglio di cosi non mi potesse andare.
Ci sono persone in giro che hanno accumulato credenze  ormai sorpassate per il mondo di oggi  e  non sono capaci di metterci una pietra sopra e non parlarne più. Peggio per loro.  
 Ai sue tempi, il filosofo Norberto Bobbio , scriveva sul corriere della sera che le persone sono egoiste, arroganti, superficiali, pieni di cupidigia del potere, demagogiche e affariste.
lo sono tuttoggi.
Peggio per loro .

lunedì 29 agosto 2011

GIORGIO NAPOLITANO NON HA MAI SPESO UNA PAROLA!

Giorni fa sono andato a trovare un amico in Calabria e precisamente a Rizziconi. Ho preso il treno frecciargento e sono sceso a Napoli, dove ho pernottato. Fino ad ora non avevo mai visitato Napoli con interesse culturale.
Quando mi congedai dal servizio militare, fatto nel Friuli V. G. nel 1956, non feci il viaggio diretto per la Sicilia, ma gironzolai per l’Italia e andai anche a Napoli a trovare un commilitone che mi aveva invitato a casa sua, per  passare qualche giornata assieme. Avevamo tante cose per la testa, tranne che l'interesse culturale. L’amicizia con il commilitone napoletano era nata per circostanze impellenti. Non ho mai avuto come si dice l’amico per la vita, forse non serve a niente; ma ho sempre avuto amici adatti al quel periodo transitorio della mia vita.
La mia visita a Napoli era dettata dal desiderio di verificare di persona la situazione della spazzatura, tanto pubblicata in televisione e poichè mi diletto a scrivere , ritengo giusto accertarmi personalmente dei fatti.
A Napoli non ho visto quello che hanno mostrato in televisione e che mi aveva indotto a desiderare di rinchiudere Napoli in un recinto murario  e isolare napoletani e immondizie, per evitare il proliferarsi di eventuali epidemie. 
Tale idea mi era venuta in quanto penso che il modo di fare di una comunità non debba danneggiare la mia salute e quella dei cittadini delle altre regioni d'Italia.
Ho visitato Napoli e ho goduto delle sue bellezze, anche se qualche cumulo di immondizia, ma non esagerato, faceva, di tanto in tanto bella mostra di se, più che altro, dovuto a un fattore educativo. Giorgio Napolitano non ha mai speso una parola in merito e neanche per una disorganizzata e costosissima raccolta dello sporco.

L’AMICO DOTTORE ARABO

L’amico dottore arabo, mi prenota la camera in hotel e viene a prendermi all'aeroporto de il Cairo. Strada facendo noto un traffico di mezzi e di persone che non avevo prima immaginato. Chiedo all'amico quanti abitanti fa il Cairo, ed lui mi dice sedici milioni + quattro milioni di pendolari.Aggiunge che la città è lunga 80 Km e larga 40.
Io immaginavo una città grande; ma di due milioni di abitanti non di più.
Arrivati in albergo si interessa della mia sistemazione, e se essa risponde ai requisiti che avevano concordato alla prenotazione.Informa la receptin che non parlo, né arabo né inglese e lascia il suo numero di telefono, nel caso che si rendesse necessaria una chiamata per cose che mi riguardassero.
Dopo qualche giorno, l'amico mi viene a trovare e passiamo la giornata assieme. Nei nostri discorsi noto in lui un interesse commerciale, ossia vorrebbe che parlassimo della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, cosa che io non ritengo necessaria perchè  di tali merci c’è sovrapproduzione sia in Italia che in Egitto. Il mio interesse, al contrario, è rivolto alla conoscenza della cultura musulmana, perciò i nostri punti di vista sulle cose in genere, sono differenti: io ho una veduta della situazione ampia e reale, mentre il suo vivere è guidato dalla legge divina, la Shari'a.
Mi ha fa visitare il mercato all’ingrosso ortofrutticolo e confrontare idee con operatori del luogo. Andiamo lungo il Nilo e noto che ci sono aziende agrumicole, non meno all'altezza di quelle europee, ed i cui titolari si  dimostrano interessati alla nostra visita.
La mia adattabilità alle situazioni caotiche del mondo arabo, lascia perplesso l'amico dottore che arriva alla conclusione che io intuisco facilmente il loro modo di fare poiché ho un vissuto di civiltà contadina, acquisita durante la mia fanciullezza.
Nel mio precedente viaggio in Germania mi sono chiesto se i tedeschi anziani si erano inventati una nuova filosofia di vita. Al Cairo, il traffico di mezzi e persone cosi veloce e caotico, poteva causare un disastro, niente di tutto questo, niente sirene della polizia e nemmeno di ambulanze. Mi ha dato l’impressione come quando si vede volare un storno di uccelli, malgrado il suo “caos”
non cozzano mai l’uno con l’altro. Si può considerare un adattamento dell’umano alla situazione caotica o è un dono di Allah?

LA FLUTTUAZIONE DEL MIO PENSIERO

LA FLUTTUAZIONE DEL MIO PENSIERO

Non avevo le idee chiare per un viaggio da fare all’estero, nei paesi toccati dalla "primavera araba", malgrado tanta fosse la voglia di trovarmi insieme ai rivoluzionari che stavano sconvolgendo il Nord Africa. Le mie limitatissime conoscenze delle lingue mi frenavano nell'intraprendere un'impresa del genere, ma un caso fortuito mi fece cambiare idea.
Mi trovavo all'ufficio postale del mio paese quando una persona mi si è fermata davanti dicendomi:
- Ma tu sei quello che commercia le arance?
-Certo, rispose io, e tu sei il dottore che mi ha curato i denti vent'anni fa?
A suo tempo, in tale circostanza, dialogando col dottore, mi ero fatta un'idea di come la pensasse su tanti argomenti, e mentre alcune cose che lui riteneva ingiuste mi convincevano abbastanza nella sostanza, non le condividevo nel modo di porsi verso di esse. Voglio dire che mentre per me erano cose sopportabili, per lui non lo erano in quanto costituivano un'offesa verso DIO.
Lui, di origine Siriana, aveva studiato e si era laureato in medicina a Padova.
Trascorse un ventennio di attività redditizia in Italia, ma poi si recò in Egitto dove, in precedenza, aveva mandato la famiglia per ricevere un'istruzione religiosa adeguata alle sue credenze.
Durante l'incontro all'ufficio postale mi ha chiesto se svolgessi ancora la mia attività commerciale, e alla mia risposta affermativa mi fece capire che in Egitto ci potevano essere sicuramente opportunità vantaggiose di lavoro da cogliere, e che lui fosse disponibile ad una collaborazione.
Gli dissi che alcuni miei colleghi avevano fatto simili accordi commerciali con la Siria, ma poi tutto era andato male per via del caos in corso, e che ero disposto a fare un viaggio in Egitto per rendermi conto di persona delle perturbazioni sociali, per poi decidere il da farsi. Mi sembrò una manna caduta dal cielo, e dopo pochi giorni mi trovai nella mischia al Cairo nella piazza Tahir.

Dopo un paio d’ore nella mischia dei manifestanti, lascio la piazza e mi avvio a curiosare nelle vie laterali. Casualmente mi trovo davanti ad un negozio chiuso con due sedie all'ombra.
Fa molto caldo e mi siedo per riposare.
Poco dopo vedo avvicinarsi verso di me una persona. Era il proprietario del negozio. Faccio per alzarmi, per liberare la sedia, ma egli mi fa cenno di rimanere seduto.
Apre il negozio e si siede nella sedia al mio fianco.
Inizio il discorso dicendo che sono italiano ed egli mi risponde cordialmente che era stato a Milano e mi invita ad entrare per offrirmi un thè. Mi fa accomodare in un salottino e mi offre un thè che io tro delizioso
Sì comincia a discutere della situazione nella vicina piazza Tahir.
Mi dice che proprio oggi, il capo del governo provvisorio ha comunicato la formazione di un nuovo governo che viene incontro alle speranze dei disperati del popolo egiziano.
Il mio ”pensiero” ha fluttuato!!

martedì 19 luglio 2011

VIAGGIO IN GERMANIA

Sono andato a trovare i miei fratelli. Notavo tanta gente vecchia, ma serena, mi dava l’impressione che si erano inventati una filosofia nuova appositamente per gestire la vecchiaia. In tanti si muovevano appoggiati ad un carrellino,con sopra un cestino dove mettevano la spesa comprata ai supermercati.
La struttura urbanistica era pianificata per soddisfare le loro esigenze e anche i mezzi pubblici adattati alle loro necessità.
Era stata gente laboriosa, hanno avuto famiglia e figli ed erano soddisfatti.
Essi affrontavano la vita che per molti aspetti era diversa da quella precedente, cioè, senza il pensiero di andare a lavorare, dei figli che andavano a scuola, che probabilmente era stata molto dura.
La moderna tecnologia, il progresso della medicina, una pensione dignitosa hanno reso sopportabile la vecchiaia.
La serenità mentale non consuma energie e il corpo biologico rimane autosufficiente di energie per svolgere la funzione e bloccare il processo d’invecchiamento.
Se non ci sono nel futuro, problemi di caratteri finanziari, essi possono vivere altri quarantanni.
E’ possibile mi chiedo, bloccare l’invecchiamento un po' prima d'aver bisogno di appoggiarsi al carrellino, per camminare e rimanere dritti e vegeti?

LA BIFORCAZIONE

Se il pensionato ha una pensione modesta, acquisisce la serenità mentale e stabilizza il processo d'invecchiamento. Prende coscienza di una nuova filosofia di vita, ricca di possibilità gratificanti. Bisogna liberarsi degli avanzi, che portano la vita alla deriva.

A GIORGIO NAPOLITANO: NAZIONALIZZARE I DIRITTI ACQUISITI “INDEGNI”

Per far fronte a un minimo sussidio transitorio, ai senza lavoro dell’era tecnologica che sempre di più produce beni di consumo senza intervento del lavoro umano.
Per acquisire tali risorse, non resta altro che nazionalizzare i diritti “indegni” acquisiti, cioè tutte le somme al di sopra dei mille euro di tutte le pensioni.

INDEGNE PENSIONI D’ORO

Nella mia infanzia, notavo le persone vecchie che si muovevano a stento, curve, per le condizioni di lavoro a cui erano state sottoposte. L'evento della pensione per me significava terminare quello stato di sottomissione al duro lavoro e con il sussidio si dava serenità che permetteva di acquistare l'indispensabile per andare avanti nella vita. Le pensioni, tuttora le vedo come un sussidio dignitoso a tutti gli aventi diritto.
In questi giorni, il governo sta discutendo il bilancio dello stato, ed è dura far quadrare i conti.
Sulla stampa, si legge che alcune persone, prendono di pensione novantamila euro l’anno e anche ce n’è di centoquarantamila; ma sono fuori con la testa? Cosa ci fà, un pensionato con tutti quei soldi?
Frequento alcune biblioteche, mi trovo a mio agio, sono frequentate da studenti che in silenzio studiano. Ci sono anche diversi anziani, suppongo siano pensionati, li vedo applicati nella lettura di giornali economici. Osservo le macchioline che hanno sulla pelle del viso, nelle mani; significa che è in atto un processo d’invecchiamento.
Suppongo abbiano pensione elevata e investono gli avanzi in borsa e tutti giorni osservano l’andamento dei loro avanzi che le fanno perdere la serenità.
Mentre farebbero bene ad osservare il prolificare delle loro macchioline che segnalano il cedimento multiplo del proprio organismo.

DIO ESCLAMO’ " MINKIA, SEI GRANDE ! "

Legge testamento biologico.
Se la legge o meglio dire quei miserabili uomini che fanno le leggi,pensano di sottomettermi al loro volere, sono veramente sciocchi.
Le miei sensazioni. Riguardo la mia attività, chiesi alla questura un nullaosta per comprare un arma. Comprai l’arma e la sistemai nel cassetto del comodino. Questo significava una serenità per me, se venivano ladri reagivo. Ma la serenità che sentivo voleva dire tutt’altra cosa e cioè che quando la mia vita biologia avrebbe avuto difficoltà ad andare avanti, mi sarei sparato un colpo e finita lì. Senza aspettare la chiamata di Dio. Quando Dio mi vide arrivare lassù esclamò: “Minkia” sei grande, hai fatto tutto da solo?

mercoledì 13 luglio 2011

IL RISPARMIO O AVANZO

Ancora adolescente, i miei genitori, mi hanno detto di mangiare meno perchè dovevamo risparmiare per comprare la vigna.
Risparmio o “privare un’esigenza primaria della vita”.
La mia vita adulta, è stata, finanziariamente abbondante; mia moglie mi dice di investire i risparmi. L’affermazione mi sembrò strana perchè avevamo soddisfatto le normali esigenze del corpo, mente e anima, ferie è viaggio compreso. Il denaro da investire non era frutto del risparmio, ma di avanzo. Investire gli avanzi è la parola giusta.

NON OCCORRE RITORNARE NEL GIARDINO DELL’EDEN

Quando da ragazzino, appena sei anni, mi assegnarono di zappettare il terreno dentro i filari dei lupini; la mattina piangevo per il freddo che faceva . Il nonno, per farmi adattare a quella situazione, mi raccontava che Dio ci aveva cacciato dal giardino dell'eden per i nostri peccati e che scontati i peccati, con l'ubbidienza, si poteva tornare in quel giardino, dove si producevano i frutti senza il lavoro dell’uomo.
La tecnologia ha liberato l’uomo da quello stato di sottomissioni, del pesante lavoro, restituendo l’uomo alla sua natura e poter intraprendere la via naturale per evolversi. Quindi non occorre ritornare nel giardino dell’eden, perché, si può fare sulla terra.

SI DICE CHE IL DENARO FA GOLA A TUTTI

La Libia , si dice che ha grandi quantità di denaro, quindi può far gola anche a un trafficante o produttori di bombe atomiche. Mi risulta, anche per la mia esperienza nei mercati, che tutto quello che c’è sulla terra è stato sempre comprabile e vendibile “mercato nero”.

EVENTI SCONVOLGENTI

I fatti recenti, delle situazioni nel nord Africa lo dimostrano. Pochi anni fa, due statisti italiani, separatamente si recavano nel nord Africa, uno (con al seguito un mancia larùnchia) accendeva i lumini nei cimiteri dei caduti di guerra degli italiani ( le ricordai che anche gli altri caduti, non italiani, per lo stesso motivo meritavano un lumino acceso). L’altro con tanta enfasi, tesse rapporti quasi personali, con i governi della zona citata sopra.
Non è passato tanto tempo che, gli stessi individui, si sono adoperati a far bombardare quei luoghi, cittadini e cimiteri ove poco tempo prima avevano acceso il lumino. Come anche tuttora in corso; magari, dando la colpa alle bombe che sono state poco intelligenti.

QUIETARE LA NOSTRA MENTE

Se siamo in grado di quietare la nostra mente, emergeranno dal nostro inconscio i contenuti latenti ( istinto alla vita) che sono in grado di tenere sotto controllo il cervello per non fare cazzate.

IL PARADOSSO

Quando ero militare, un ufficiale mi disse di andare avanti a sondare un percorso segnato nella carta topografica per veder se era accessibile alla truppa e che non costituisse pericolo al suo passaggio. Reclamai che toccava a lui affrontare il problema e il pericolo. La risposta è stata che; lo stato aveva speso tanto per la sua formazione culturale e non poteva mettere in pericolo l’investimento dello stesso.

UOMO AVVISATO :DIRITTI E’ PRIVILEGGI ACQUISITI, INDEGNI

Essi attingono nella sorgente produttiva, la quasi totalità delle risorse, lasciando ai più, pochi spiccioli, non in grado di soddisfare l' esigenze primarie. Queste acquisizioni indegne, sono ai limiti della sopportazione umana. Se quanto prima, non si troverà una distribuzione più equilibrata, che assicura ai più il diritto di attingere alla sorgente una dignitosa porzione delle risorse, ci sarà uno scontro fisico imprevedibile tra pochi del diritto acquisito e i tanti con pochi spiccioli. (UOMO AVVISATO MEZZO SALVATO) (leggere meridioni e dintorni).

IL MIO GIOELLO

E’ il mio corpo; è di una personalità unica, accompagna la mia mente a realizzare le sue aspettative.
Sì rifiuta quando queste aspettative, ostacolano l’evolversi del corpo e anima.

TUTTI I CONSIGLI PRENDILI, MA I TUOI NON LASCIARLI

Visto che i consigli delle altre persone mi davano risultati scadenti, mi tenni i miei che mi davano risultati migliori.

FAI DA TE

Possiamo coltivare nel giardino di casa, senza eccessivo sforzo fisico, tutto il fabbisogno alimentare per il nostro organismo.
Se hai acquisito la consapevolezza del S’è, puoi aiutare il tuo organismo senza il soccorso del medico.
Con la stessa consapevolezza, puoi imboccare la via divina senza guida spirituale. Siamo auto consapevoli, di poter guidare in perfetto equilibrio il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima, senza intervento di terzi.

MI POSSO CONSIDERARE UN CREATIVO CULTURALE?

Ho vissuto la mia infanzia, quasi da beduino, senza una frequenza assidua nella scuola elementare. Vivevo quasi nascosto dall'ambiente sociale, perchè mi ritenevano ignorante e se chiedevo qualche informazione, per migliorare le mie conoscenze, venivo ridicolizzato.
La nuova attività, mi portò in un’altra regione, dove era sconosciuta la mia identità. Pur rimanendo nella mia riservatezza, la collettività del luogo notò l’arte del mio fare non comune. Ciò fece si che ognuno la acquisì nel proprio immaginario e si fece una propria identità di me , molto al di sopra del mio livello culturale.
Credo che la società di oggi abbia bisogno di modelli con modi di fare adatti al periodo attuale e non di modelli culturali, anche se sono stati ritenuti validi in tempi precedenti.

giovedì 7 luglio 2011

EVENTI IMPREVEDIBILI OLTRE LA NOSTRA IMMAGINAZIONE.

Nel nostro immaginario esistono eventi stravolgenti che consistono più che altro in eventi della natura. Per esempio i terremoti, gli alluvioni, i maremoti, le grandi frane, lo scioglimento dei ghiacciai, le eruzioni vulcaniche, lo straripamento dei fiumi. Questo ed altro si è verificato nella storia dell’uomo e perciò egli sa che potrà capitare ancora.
Ma passato l’evento, l’uomo può intervenire e rimettere le cose a posto come prima , o anche meglio di prima. Aggiusta le strade, ricostruisce le case, realizza dighe per frenare l’improvvisa eccessiva portata dei fiumi.
Anche la natura fa la sua parte: fa rinascere l’erba, ricrescere gli alberi, da nuova sede ai fiumi ecc.
Ma poco c’è nel nostro immaginario della natura dell’uomo e in particolare del suo cervello e dei disastri che esso possa provocare. Egli ha imparato a costruire ordigni così potenti che in pochissimo tempo, dal detto al fatto, possono distruggere o meglio dire cancellare dalla faccia della terra tutta l’umanità e la natura che l’ha prodotto, cioè la terra stessa. Può addirittura sconvolgere l’armonia celeste.

martedì 5 luglio 2011

IL VIRUS DELL’AMORE.

INVENTARE UN VIRUS CHE PROLIFICA L’AMORE

Constatato che la parola amore, sempre di più sulla bocca di tutti e in special modo sulla bocca di coloro che amministrano la spiritualità umana , non ha dato i risultati desiderati, perché non inventare un virus impregnato d’amore che contagia gli umani come fanno i batteri e virus dell'influenza?

LA MENTE SUBCONSCIA.

LA MENTE SUBCONSCIA E’ UN LABORATORIO DI STRAORDINARIA POTENNZA.

Nelle sale di meditazione che ho frequentato, fin dall’inizio, mi differenziavo da tutti gli altri per la rapidità con cui il mio corpo acquisiva l’ambiente circostante: le vibrazione della musica, le differenze delle energie di ogni persona che mi stava vicina e tante altre cose. I maestri presenti in sala, dicevano che la mia facilità di progredire nel campo meditativo, fosse una predisposizione innata. A dire il vero, io non sono completamente d’accordo con loro, perché, a parer mio, tutto ciò avveniva perché la mia mente subconscia prevaleva su quella concia; voglio dire che il mio subconscio, istantaneamente prendeva il sopravvento liberandomi dai condizionamenti culturali portati dalla mente conscia.
La mente concia, svolge un lavoro di scarsa rilevanza, a causa delle sue limitate esperienze di vita; mentre la mente subconscia attinge alla sua millenaria esperienza che ha acquisito nel tempo. Le due menti sono come il nonno e il nipotino . Il nonno procede , il nipotino lo segue. Esso viene richiamato spesso dal nonno perché si impiccia dei fatti degli altri.

sabato 2 luglio 2011

CHIEDERO' IN PRESTITO AL CAPO DELLO STATO.

SNIDARE LA CANCRENA UMANA.
Nelle mie esperienze di contadino, c’è il ricordo di quando snidavo le talpe. Queste mangiavano le radici delle piante erbacee e rosicchiavano la corteccia degli alberi da frutto nella zona del colletto, impedendo lo scorrere della linfa e compromettendo così la normale produzione dei frutti. Seguiva spesso la morte dell’albero. Per evitare tutto ciò, dissodavo il terreno rendendolo friabile e stanavo le talpe mettendole in fuga.
Il terreno, ora franoso, non permetteva più alle talpe di costruire gallerie stabili e caverne adatte alla costruzione dei nidi.
Le talpe, per l’agricoltura rappresentavano una vera cancrena.
Ora che non faccio più il contadino, la cancrena non la vedo nei campi, essa, però, mi appare chiaramente annidata in molti luoghi istituzionali politiche e religiose.
Come da contadino mi adoperavo per alleviare i danni delle talpe, adesso sentirei il bisogno di ridurre, quantomeno, questa cancrena che si propaga nelle istituzioni, portando la normale sopravvivenza ad un una impresa faticosa e insostenibile per un normale cittadino.
Chiederò al capo dello stato, in prestito, una divisione corazzata per radere a suolo tali strutture.

venerdì 1 luglio 2011

L'EVOLUZIONE.

L'EVOLUZIONE

Mi ricordo che da bambino, camminando in un terreno paludoso, notavo che le mie orme erano meno profonde di quelle di mio nonno che mi precedeva e nonostante facessi degli sforzi non riuscivo a segnarle profonde quanto le sue. Capì subito che tutto dipendeva dalla differerenza di peso.
Egli voltandosi, m’invitava a seguire le sue orme e a pregare Dio che non sprofondassi nel terreno, ma io disobbedì perché ritenevo perfettamente inutile pregare Dio quando avevo capito la ragione della cosa, anzi credevo di fare una cattiva figura d’imbecille davanti a Dio stesso se l’avessi pregato.
Spinto dalla curiosità lasciavo le orme del nonno e non tenendo conto delle sue raccomandazioni mi allontanavo alla scoperta delle cose lontane.
Distinguevo da me dove il terreno era solido e poteva senza pericolo sostenere il mio peso. Pensavo che non mi fosse necessaria la preghiera se Dio stesso mi aveva dato l’intelligenza per capire da solo come comportarmi.
Il nonno aveva capito che non pregavo e se lo facevo ero distratto e senza voglia.Egli mi disse che dovevamo pregarlo perché un giorno ci accogliesse nel suo regno, essendo in questo mondo solamente di passaggio.
Io avevo appena cominciato a correre verso l’orizzonte e mi stupiva e deludeva il fatto che, raggiunto il punto che mi ero prefissato e che mi si era presentato come linea di confine, mi si apriva davanti un orizzonte ancora più vasto e lontano. Mi chiesi se un giorno l’avessi potuto raggiungere.
Rimasi deluso dal discorso del nonno che mi parlò tanto dell’aldilà tanto che quasi mi passò la voglia di giocare e di correre verso l’orizzonte.
Un giorno che stavamo riposando all’ombra di una quercia, distesi, lui sopra il muretto della scarpata e io sotto, spaventato da un rumore improvviso, feci un enorme balzo, convinto che si trattasse di un masso che mi cadeva addosso. Ma nulla di tutto questo.Era stato il nonno che aveva spostato un ombrellone, provocando quel rumore.
Grande fu la sua meraviglia vedendomi compiere quel salto e pensò che io l’avessi fatto l’aiuto di qualcosa di soprannaturale. Io stesso mi meravigliai di quel salto ingiustificato, ma capì quanto grande fosse in me l’istinto della vita che Dio mi ha dato.
Rinacque più forte in me il desiderio di rincorrere l’orizzonte come segno di quel desiderio di vita che da sempre mi aveva spinto in avanti.

RIAPPROPRIARSI DELLE PROPRIE ENERGIE

Riappropriarsi delle proprie energie, per far emergere lo slancio creativo che è profondamente insito in tutti noi.
Perché dico che la società sta perseguendo modelli che la portano a un punto in cui non si intravede nessuna via d’uscita?
Perché non sta imboccando la via giusta?
Non si fa che urlare la crisi, la crisi….ma per crisi io intendo, avendola anche vissuta di persona, quando sul mercato mancano le risorse di tutti i generi che servono a soddisfare le esigenze umane, mentre a tutt’oggi queste sono ancora abbondanti, almeno nei paesi sviluppati. Questa abbondanza è assicurata da un apparato di tecnologia di cui siamo in possesso, che è possibile attivare con pochi addetti e che produce beni e servizi a sufficienza. Si può invece parlare di crisi per quanto riguarda il lavoro. Ora, il fine insito nella natura umana non è il lavoro, bensì procurarsi i mezzi per vivere ed evolversi. Fino a tempi recenti era l’energia umana ad essere impiegata per ottenere tali beni, anche se a scapito dell’uomo che non poteva beneficiare di parte della sua energia a scopo di autoriparazione del suo fisico.
Ora ci si sta rompendo la testa per un problema che non esiste. Cercherò di descrivere qual è la mia impressione riportando un esempio tratto dalla mia infanzia. Prima di andare a scuola in prima elementare mi lasciavano in custodia alla masseria dove però avevo l’incarico di zappettare per togliere le erbe negli spazi dei seminativi. La mattina presto, con la brina, il manico della zappulla (una piccola zappa) era freddissimo, e mi avevano fatto capire che era un sacrificio per conquistarsi il paradiso dove non si sarebbe lavorato più.

Più tardi capii che era invece una necessità.
Negli anni ’50 nelle campagne siciliane comparvero le prime macchine trainate dal bue che mietevano il grano. I proprietari dei poderi di una certa dimensione le comprarono, mentre i proprietari dei piccoli poteri non se le potevano permettere, sia per la mancanza di risorse finanziarie, sia per le difficoltà dovute alle dimensioni ridotte dei poderi stessi. Infatti queste macchine non potevano essere utilizzate dappertutto, ma solo dove il terreno era pianeggiante e senza sassi.
Mi venne l’idea di dire al confinante, che aveva la mietitrice, che se lui mi mieteva il mio campo pianeggiante, per ogni giorno che lui avrebbe lavorato da me io avrei lavorato quattro giornate a mietere nei suoi campi dove la macchina non poteva andare. Lui accettò, e questo patto era vantaggioso per me, perché per il prezzo di un giorno di macchina avrei dovuto normalmente mietere per otto giornate, quindi ne risparmiavo quattro. Ho quindi visto in questo evento tecnologico una conquista che consentiva di sollevare la condizione umana dal duro lavoro e anche una liberazione da quello stato, mentre per altri braccianti era palpabile il timore che la macchina facesse perdere loro il lavoro.
E’ quindi un grande progresso che il mercato sia stato rifornito con poco impegno e fatica da parte dell’uomo. Ma invece di riappropriarsi delle sue energie così liberate, l’uomo si è messo a produrre beni superflui, ovvero stupidi, danneggiando sé stesso e l’ambiente. A questo punto si può dire che la frittata è stata fatta. Come uscirne fuori? Non mi sembra che i governi stiano cambiando le tattiche strategiche. Che senso ha cercare di procurare lavoro alle persone, per produrre cosa, se il mercato è già stato soddisfatto? Ma è anche vero che per accedere al mercato ci vogliono i soldi.
Una soluzione sarebbe di lavorare tutti meno ore. In tal modo l’individuo avrebbe maggior tempo libero a disposizione che potrebbe impiegare per fare emergere lo slancio creativo che è profondamente insito in tutti noi (Si veda a questo proposito il libro “La Medicina del Buon Senso” di Céline Arsenault).
Salvatore Furnari

IL PESO DELLA III E IV ETA'

La terza e la quarta età.
Secondo la medicina , io sono a cavallo della terza e quarta età.
Quindi, nel mio corpo si sta verificando una riduzione delle riserve fisiologiche ed un incremento esponenziale della vulnerabilità a contrarre malattie ed un addivenire alla morte.
Ma io mi domando che senso ha la vita se le cose stanno così?
Però secondo i suggerimenti appresi dalla filosofia del Tao, durante la terza e la quarta età c’é una fase statica, ossia, dopo un percorso in salita che si è valso delle energie ereditate nel d.n.a, che lo hanno spinto a raggiungere una determinata vetta, esiste una fase statica, più o meno lunga.
Di solito, raggiunta la vetta si osserva il panorama, si ci rilassa, si tira un sospiro di sollevo, si gode lo sforzo fatto. Ma secondo la medicina niente si verifica di tutto questo e raggiunto l’apice, si precipita nel burrone e si va sempre più giù, verso la morte.
Ma io dico che raggiunta la vetta , la vita non ha bisogno di tante risorse; il corpo si trova in una fase statica che con un minimo di energia si sostiene e permette al proprio pensiero di realizzarsi nella prosperità in tutti i sensi.
Cosciente che le mie energie ereditate si sono esaurite, non ho nulla da rimproverare ai miei antenati, e se c’è, neanche a Dio.
Penso che tutti hanno fatto del loro meglio. Hanno dato quello che avevano.
Non ritengo responsabile nessuno della mia situazione nel bene e male , come il destino o la sorte.
Ma se a questo punto voglio sostare sulla vetta, ciò dipende esclusivamente da me. Devo essere capace, nel contesto con l universo di procurarmi l’energia necessaria per stare in cima e godermi la vita da sapiente .
Nell’universo c’è tanta energia vitale, il “Prana”. Spetta ad ognuno di noi saperla captare con la respirazione consapevole.

Inoltre, come ho detto in altre occasioni, nella zona pelvica si verifica un accumulo di energia, la libido, allo stato dormiente e non utilizzata.
Utilizzazione dell'energia della libido >>>>>>

Queste due energie, accompagnate da una giusta alimentazione, dovrebbero controbilanciare la tendenza fisiologica dell’organismo che lo porta all’invecchiamento e dovrebbero mantenerlo in una situazioni di stabilità "del tutto sovrapponibile" nei vari periodi successivi.

IL CARICO DELLA  IV° ETA' PER L'UOMO DELLA NUOVA ERA.

giovedì 30 giugno 2011

QUALITA’ UMANA SCADENTE.

QUALITA’ UMANA SCADENTE.
Se i nostri problemi dipendessero, prima che da ogni altra cosa , dalla qualità biologica scadente del nostro organismo,
Perché non sospettare che da una qualità biochimica scadente non sì possa pretendere il massimo dei risultati dei comportamenti umani?
La nanotecnologia può rilevare le carenze di cui sopra. Quindi, sarebbe opportuno che ogni individuo si desse da fare per creare nel proprio organismo una qualità biologica capace di evitare che i problemi nascano. Così facendo anche i problemi della coattività sarebbero minore di numero. Visto che essa è l’insieme dei singoli individui.

martedì 21 giugno 2011

REINVENTARE IL CORPO? NO, RIGENERARLO SI.

Il corpo è stata inventato milioni di anni fa, occorre rigenerarlo. 

EVOLUZIONE SPONTANEA SI',MA A PUNTA DI ICEBERG.

Evoluzione umana spontanea sì, ma a punta di iceberg.

FIGLIO ADULTO DELL'UNIVERSO

Mi considero appena adulto. Il germoglio umano nato dal ceppo dell'universo, è attecchito  milioni di anni fa.
Quel germoglio che ci ha portato fin quì, aveva già, e ha  tuttora, tutti gli ingredienti necessari per favorire lo sviluppo del genere umano.
 Quest'uomo appena adulto ha dentro di se una memoria, che qualifichiamo incoscia e che si è andata formando accumulando le esperienze favorevoli del progressivo vivere dell'uomo .
Quindi, io colloco la mia data di  nascita, al momento in cui è nato il germoglio umano.
Ora, nella  mia mente cosciente c'è anche questo vissuto del passato remoto.
Io trovo senza senso e insignificante, basarmi sulla memoria della mia nascita ananagrafica.
Cercare la storia umana nelle credenze costruite dalle menti  malsane di alcuni uomini, mi renderebbe meschino.

Tanta è la differenza di un pensiero che navica in uno spazio mantale anagrafico e di un altro che navica in uno spazio mentale nato milioni di anni fa.
La vera storia umana è incisa passo dopo passo nel nostro interno  visibile nelle scansioni radiografiche.

Non ci sara una evoluxione spontanea collettiva e nemmeno a macchia di leopardo, ma essa  sarà a punta di iceberg.

venerdì 17 giugno 2011

GUIDA SPIRITUALE? - No - GRAZIE.

Offenderei la mia anima se le procurassi una guida spirituale.
Essa sa il fatto suo.

NON PORGERE L'ALTRA GUANCIA SE TI DANNO UN SCHIAFFO.

Quando ti danno uno  schiaffo non porgerere l'altra guancia; esso non colpisce solo te, ma  si ripercuote sul  tuo bambino interiore.
E' nostro diritto/dovere difenderlo.

DALLA PREGHIERA AL FUCILE

Il rimurginare di  preghiere nella mia infanzia, in preda alla  paura e  alle difficolta che la vita comporta, era una credenza acquisita della realta locale. Il problema più la paura mi assalivano e la preghiera non riusciva fermarle.
L'istindo della vita,mi fa impugnare il fucile e la paura si dissolve.

martedì 14 giugno 2011

IL MIO PRIMO ORGASMO, ALL'ETA' DI TREDICI ANNI.

Al mio primo orgasmo ho avuto la netta sensazione di essermi  sollevato fino a raggiungere il cielo e guardarci dentro.
In seguito, tutti i giorni percorevo quell'itinerario che mi dava la possibilità di dare uno sguardo dentro il cielo.
La salute era soddisfatta.

IL SALTO QUANTICO: RAGAZZINO NELLE CAMPAGNE SPERDUTE

Davanti alla masseria  tenevo d'occhio le bestie che pascolavano poco distante . Spesso, alcuni ragazzi molto più grandi di me, si divertivano a disturbare gli animali che pascolavano sotto la mia custodia e a farli scappare. Questo mi metteva  in serie dificoltà. Non era facile  recupere le bestie, che spaventate, si erano molto allontanate. Poi, specialmente se era all'ibrunire, la paura della notte che si avvicinava, mi assaliva. Mi confortavo con la preghiera come avevo visto fare mia madre quando non aveva altre soluzioni ai suoi problemi.
Un giorno vedendo avanzare i soliti bulletti, capì che la storia stava per ripetersi e che le preghiera non avevano funzionato. Fu così che prese il vecchio fucile appeso al muro dentro la masseria e pur sapendo che l'arma era scarica, la impugnai e mi accostai dietro un cumolo di pietre(istinto latente). Puntai il fucile verso quei giovanotti, che ritenendosi in pericolo, si allontanarono correndo, preceduti dai  più grandi di loro che io ritenevo senza paura alcuna.
Per me è stato un balzo umanamente quantico, perchè la situazione si era invertita. Ora erano loro ad avere  paura di me e non più io di loro.
A seguito di questa esperienza, elaborai altre strategie che mi permisero di non essere ostacolato nel mio lavoro, dalla stupidità umana.

lunedì 13 giugno 2011

CONNESSIONE CORPO E ANIMA.

La potenza energetica del primo orgasmo, ha sollevato i miei sensi fino alla sfera celeste  e ha connesso l'anima al corpo.

mercoledì 8 giugno 2011

MI CI SONO TROVATO

Parlando del più e del meno con persone di nostra conoscenza,  a volte  si cade in discorsi di un certo impegno come quello di porsi la domanda perchè siamo nati  e se vale la pena vivere la vita.
Se la domanda è rivolta a me,  rispondo che in questo mondo, come tutti,  mì ci sono trovato.
Non ho presentato istanze, nè ho pagato il biglietto per entrarci.
Penso che meglio di così non mi potesse andare.
Ci sono persone in giro che hanno accumulato credenze  ormai sorpassate per il mondo di oggi  e  non sono capaci di metterci una pietra sopra e non parlarne più. Peggio per loro.

martedì 7 giugno 2011

AUTOCRITICA AL MIO PENSIERO

Senza dubbio, si può dire, che il mio pensiero è fuori dai luoghi comuni.
Si dice che i pensieri si formano secondo le credenze acquisite, mentre, secondo me, i pensieri si formano attraverso le  esperienze vissute.
Per esempio, quando pregavo Iddio affinchè la grandine non distruggesse la mia vigna e nello stesso tempo notavo che la vigna del mio confinante, che non pregava, ma che al contrario bestemmiava, subiva la stessa sorte della mia, la fiducia nella credenza incominciava a vacillare.

venerdì 3 giugno 2011

L'ARTE DI NUTRIRE LA VITA

GLI ENZIMI.
Da ragazzino sentivo spesso nel mio stomaco delle sensazioni che non capivo.
Era come se esso mi comunicasse delle sue esigenze, come se volesse dirmi qualcosa.
Ma dato che le richieste non venivano soddisfatte per la mancanza di alimenti nutrizionali , il tutto sfociava quasi sempre in mal di stomaco.
Mi sentivo apatico e privo di stimoli, stranamente mancava anche l’appetito e il mio volto era pieno di pallore.
Poi arrivò il servizio militare e con esso un’alimentazione più completa di quella che era stata la mia fino a quel momento, alimentazione tipica delle classi contadine.
Durante il servizio militare notai che alcuni miei malesseri scomparvero.
Intanto molte cose nella mia vita cambiavano: lasciai l’attività di bracciante agricolo e riuscì a realizzare il mio vecchio sogno di dedicarmi al commercio di prodotti ortofrutticoli, nei mercati generali.

Questa nuova attività dava al mio organismo la possibilità di soddisfare i suoi desideri alimentari, cosa nell’età giovanile non aveva potuto fare. Infatti, nei mercati ortofrutticoli si ha la possibilità di scegliere il meglio dei prodotti e data la mia esperienza contadina sapevo scegliere con oculatezza.
Sapevo che la qualità dei frutti e delle verdure poteva variare a seconda del terreno su cui venivano coltivati. La mia esperienza mi diceva che come cambiava la composizione minerale del suolo così cambiava anche la qualità gustativa dei frutti. Sapevo distinguere i frutti migliori dal colore della buccia e la loro pastosità toccandoli con le mani.
Così mentre svolgevo la mia nuova attività nei mercati, per l'intera mattinata mangiucchiavo i frutti che stimolavano il mio desiderio.
Quel mio sentire dettato dall' intelligenza inconscia del mio organismo.

Di recente ho letto un libro di Hiron Shinya "Il fattore Enzimi" e leggendolo ho maturato l’idea che i disagi dei bisogni non soddisfatti da ragazzino erano conseguenti ad una carenza di enzimi nel mio corpo.
Da quando ho acquisito l'arte di nutrirli, mi sono reso conto che l'intelligenza di queste sostanze è al di sopra di ogni scienza e di ogni filosofia religiosa.
Sapendo che il mio organismo è dotato di questa intelligenza, mi da serenità.
Il mio compito è quello di fornire al mio organismo elementi ricchi di enzimi e fare in modo che il serbatoio energetico DHEA si mantenga al di sopra della riserva. Così facendo nelle arterie scorrerà sangue completo di tutte le sostanze biochimiche che gli enzimi possano combinare o scombinare secondo le esigenze dell’ambiente cellulare e l’ambiente climatico e culturale.
Così facendo proteggono corpo-mente e spirito, da situazioni che contrastano o danneggiano il sistema umano. Reagire e contrastare quello che sarebbe dovuto essere un cammino di vita.
HIRON dice che nel nostro organismo ci sono circa 500 tipi di enzimi che creano qualcosa come 25000 diverse reazioni in tempo reale, ben aldilà di quanto col nostro comune intelletto riusciamo ad afferrare.

Dice ancora HIRON che l’organismo umano è pianificato per mantenere l’ omeostasi , non vedo quindi il motivo di impicciarmi di capire come funziona la sua pianificazione e così anche desidero che non s’ impiccia il medico.
HIRON , a proposito dell’amore, dice che, come tutti sappiamo, ne esistono molti tipi. Io intorno a questa parola “Amore” per quanto mi sia sforzato non ci ho capito niente.
Escludendo l’amore della mamma, tutti gli altri amori sono contaminati da sentimenti irrequieti. E il bisogno umano di questi sentimenti per soddisfare il proprio narcisismo, ha creato un mondo di persone che si compiacciono di essere pietose
Hiron dice ancora che quando una persona è davvero felice gli esami del sangue metteranno in rilievo l'equilibrio biochimico corporeo; ma quando da ragazzi, durante i lavori nei campi cantavamo a squarciagola e gli esami del sangue non erano per niente equilibrati, quel nostro canto era felicità o disperazione?
lo dico che quando un'alimentazione è completa migliora l'ambiente
intestinale. Tale condizione viene trasmessa al cervello e questi la trasmette a tutto l’organismo sottoforma di sensazione piacevole e la persona si sente Gustosa.

Il mio mondo inconscio è geloso che altri mi manifestano sentimenti d'amore. Questo non significa che io viva fuori del sociale anzi ci sguazzo dentro. Ma allora io dico, mi sento felice?.
Ma anche la parola "felice" come la parola "amore" è una interpretazione vaga. Un bambino Può essere gioioso; ma un adulto si deve sentire invece gustoso come se il suo essere fosse una bevanda con tutti gli ingredienti equilibrati che non si sazia mai e che non vorresti mai smettere di bere.La persona non e mai sazia della sua vita, non è mai stufa o annoiata.(non è
Ma chi è che mi ha reso così gustoso? Non certo le persone innamorate di me. A rendermi gustoso sono stati i miei enzimi per averli nutriti con saggezza e hanno creato un ambiente corporeo equilibrato sia mineralmente, sia biochimicamente, come dimostrano gli esami clinici sotto riportati
In un ambiente corporeo di questo tipo mente e anima si nutrono e si evolvono.
Per questo sono convinto che l'amore è solo uno, quello per se stessi e non chiede nulla ad altri.
L'amore che io ho dato ai miei enzimi essi l' hanno contraccambiato rendendomi gustoso a me stesso
Questo significa anche avere amore per tutto ciò che permette al mio essere (persona ) di evolversi fisicamente, psicologicamente e spiritualmente.
Ma prima di tutto bisogna tener conto del corpo fisico, perchè in esso sono radicati mente e spirito.
Il mio IO è Salvatore che ha un buon rapporto con l’intelligenza inconscia che comunica le proprie esigenze con lo stimolo dei desideri che non possono essere mai contro se stesso. Cosi la mente è serena perché sa che è a cavallo di un maestro di vita.

BRUCE LIPTON DICE:

LA FORZA DELL'AMORE
“La forza dell’amore è molto nobile, ma poco adatta in questi tempi difficili, in cui sembra che il sistema aiuti o promuova lo sviluppo degli esseri che si sono adattati biologicamente all’ambiente” (Nota tratta dal libro di B. H. Lipton).
Quando però noi modifichiamo l’ambiente in modo profondo, troviamo difficoltà a viverci dentro.
Non siamo più adatti a sopravvivere in un ambiente così trasformato, a meno che, il nostro organismo non faccia un balzo qualitativamente significativo, di tipo biochimico, che lo abiliti a rispondere ad esso in modo adeguato.
La scienza, la medicina, la preghiera, la meditazione non sono sufficienti a promuovere tale "Balzo quantico", mentre lo sono gli enzimi sorgenti.
Quindi, per riadattare il nostro organismo al nuovo ambiente, bisogna ricorrere all'enzima sorgente, presente nella sorgente della vita che ogni uomo possiede. Esso fornisce quegli importanti precursori capaci di far fare il balzo quantico (Processo enzimatico) alla nostra biochimica, adattandola al nuovo ambiente.
Per fare questo basta il pensiero.

BRUCE H. LIPTON E LA CONSAPEVOLEZZA DEL SÉ.


Il Dott. Bruce H. Lipton dice: “crescendo diventiamo meno esposti alla programmazione esterna grazie alla presenza sempre maggiore di onde Alfa. La coscienza assomiglia ad un organo di senso, si comporta come uno specchio che riflette l’attività interna della comunità cellulare del corpo; è una consapevolezza del “Sé”.

Ho dei dubbi che la coscienza sia in una condizione di limpidezza tale da poter riflettere l’attività della comunità cellulare. La storia dell’essere umano è stata molto turbolenta e questo ha avuto le sue ripercussioni anche a livello della coscienza. In mancanza di una situazione cristallina la coscienza non riflette un bel niente e ha solo un quadro confuso della comunità cellulare. Anche in presenza di uno stato biochimico ottimale, il Sé è come un sub che può sondare agevolmente i fondali marini solo se le acque marine sono cristalline e non torbide e riesce a scorgere anche in profondità la luce del sole. Anche i messaggi biochimici possono sbagliare l’obiettivo e non individuare la risoluzione delle esigenze della comunità cellulare.

Le considerazioni di cui sopra si basano sulla mia esperienza personale. Se mi espongo al sole e chiudo gli occhi il sole si riflette nei neuroni del cervello e ad occhi chiusi vedo sorgere il sole in tutto il suo splendore nella zona prefrontale (sede dello stato emozionale), e questo fa luce all’interno della comunità cellulare, mettendo l’osservatore (il Sé) in condizione di osservare lucidamente le esigenze di quest’ultima, e nella chiarezza della luce i messaggi biochimici vedono l’obiettivo per cui sono destinati.

Perché il sole si rifletta sui neuroni, bisogna che questi ultimi abbiano subito una mutazione alchemica simile a quella che rende così diversi la grafite e il diamante, entrambi composti di atomi di carbonio, ma con struttura cristallina diversa. La ragione della diversità dei due minerali è che nel diamante gli atomi di carbonio si aggregano in condizioni di temperatura e di pressione molto elevate rispetto alla grafite, ma nel caso dei neuroni cerebrali l’alchimista è stato l’anima.

La rivelazione avuta nella mia prima giovinezza di potermi elevare a una sfera superiore tramite l’autoerotismo o l’esperienza sessuale ha evidentemente abbreviato il normale e lento percorso di trasmutazione creando quella situazione ambientale adatta al manifestarsi della purezza. Ho dei dubbi che la trasmutazione possa essere affidata alla coscienza, perché solitamente essa manca di limpidezza.

L’essere umano è stato frammentato in corpo (inconscio, animale, non degno di emergere), mente (cosciente, ma priva di esperienza perché le è stato impedito di indagare il proprio corpo), anima (senza nessuna funzione, conservata per la vita ultraterrena).

La pretesa che oggi questo tipo di umanità risolva i problemi terreni è una follia. Occorre riconoscere che la nostra parte inconscia, quella conscia e l’anima collaborano tra di loro, si avvicendano nel percepire e nello sperimentare e insieme si espandono nell’universo.

L'UOMO DELLA NUOVA ERA


L'uomo che vive nella "nuova  è colui che ha imparato a trasmutare l'essenza umana. in energia. 

Solo pochi uomini sono portati ad adottare un approccio disciplinato e non convenzionale all'atto sessuale. Soltanto questi possiedono un corpo energetico equilibrato che permette loro una vita longeva. Altri, che non sono capaci di uscire fuori dai luoghi convenzionali, vivono in un corpo con forti squilibri energetici e sono più vulnerabili alle malattie.
Il mondo si popolerà sempre più di individui longevi e sapienti, mentre si spopolerà, per la brevità della vita, di individui con squilibri energetici.
Salvatore Furnari, uomo della nuova era, si è autosperimentato. Ha frantumato i propri sentimenti ed è sceso fino alla sua " sorgente della vita" e con il proprio pensiero, attraverso un procedimento enzimatico, ha trasmutato la sua essenza umana in " energia " che lo ha sollevato fino a congiungersi con il Divino.
Ha riprogettato se stesso in un rapporto dinamico con la " realtà " e con " l'universo ".
Egli è il manifesto della nuova umanità.
Soltanto questi uomini hanno sufficiente tempo ed energie che permettono loro di elaborare soluzioni in base alla loro esperienza, avendo acquisito una retta visione delle cose.
Soltanto loro sono in grado di elaborare strategie per convogliare la stupidità " umana " in luoghi che non intralciano il corso naturale degli eventi e, nello stesso tempo, dando a questi uomini la possibilità di rispecchiarsi. Forse, così, essendone  consapevoli, si potranno riscattare.

sabato 28 maggio 2011

VIAGGIO IN ISRAELE

APPROFONDIMENTO.
Perché, solo con me stesso, mi divertivo tanto a Gerusalemme?
Relativamente alle cose che mi sono capitate, un altro individuo avrebbe gridato al miracolo.
Per esempio, quando imbottigliato in un ingorgo stradale un tassista mi disse di salire in macchina ,che non mi avrebbe fatto pagare, accettai per levarmi da quella situazione; ma dai discorsi successivi capì che mi voleva far fare il giro dei luoghi interessanti e che quindi avrei dovuto pagarlo. Io non ero interessato alla sua proposta e lo invitai a fermarsi per farmi scendere, ma lui insisteva. Per fortuna il traffico si blocco di nuovo ed io scesi dal taxi e mi trovai proprio davanti al muro del pianto, luogo che per l'intera mattinata avevo cercato invano.
Altro fatto: Mi trovavo nel quartiere del mercato ebraico, dove la gente si fornisce di tutti i genere alimentari. Mi ricordava Catania dei vecchi tempi con i venditori che facevano schiamazzi allo scopo di pubblicizzare la propria merce ed attirare la gente.
Il quartiere era affollatissimo, dato che a Gerusalemme non ci sono supermercati. Io, abituato ai mercati generali che frequento in Italia per motivi professionali, dove metto le mani dappertutto e mi prendo il frutto che mi piace, in un primo momento per istinto stavo per fare la stessa cosa lì, ma subito mi sono trattenuto nel mettere in atto tale comportamento, perché ho pensato che non sarebbe stato ben gradito dalla gente del luogo, Ma durante lo svuotamento delle ceste di frutta sul banco, qualcuna ne rotolava per terra e mi veniva fino ai piedi, così io la prendevo la pulivo e la mangiavo.
Erano gustosissimi.
Il barbiere che mi ha tagliato i cappelli, come desideravo io, lo vedevo sforbiciare a dieci centimetri dai miei capelli e pensai che cercasse di sforbiciare le mosche, ma non ne ho viste. Mi sono detto allora che forse taglia i capelli anche alla mia anima.
Nel ristorante ebraico, la donna che mi serviva, aveva una particolare attenzione verso di me e un certo da fare che mi faceva ricordava mia madre.
Ma un altro fatto mi ha fatto molto riflettere:
Pranzavo in un ristorante musulmano ed era di venerdì, giornata di ramadan. Il personale era molto agitato e sono stato servito alla svelta.
Mi hanno detto quando dovevo pagare, cosa che non ho capito per niente.
Poi ho visto che il cameriere si toglieva il grembiule da lavoro e predisponeva il tappeto per prepararsi alla preghiera. In quel momento io ho manifestato un certo disappunto riferendo che ancora non avevo finito il mio pranzo e che dovevo ancora pagare. Il cameriere si è infastidito e nacque così un certo battibecco anche, se a dire il vero, penso proprio che sia stato un parlarsi tra sordi. Quindi ho pagato e sono andato via.
IL mio atteggiamento impulsivo, però, mi ha fatto riflettere sulla mia mancanza di comprensione verso quell’individuo, interessato più alla sua preghiera che al mio desiderio di una maggiore attenzione verso il mio pranzo.
La sera della stessa giornata passeggiavo sul lungo mare di Telaviv , c’era un immenso parco verde, pieno di famiglie musulmane.
Mi sembrava di vedere le famiglie siciliani degli anni cinquanta, organizzate con griglie e carbonella, su cui arrostivano di tutto. Le guardavo con curiosità, tanto che alcuni aprivano un panino, mettevano l'arrosto e me lo passavano. Questo gesto non voleva alleviare la mia fame, ma era un gesto di riconoscenza al loro Dio per quello che mangiavano.
La preghiera per alcuni è una esigenza impellente della psiche, e viene molto prima delle esigenze dello stomaco.
Se una persona prega e trascura di nutrirsi, anche la psiche si indebolisce, se si alimenta, tutto il corpo fisico si nutre e si rianima e la nostra essenza o anima si evolve, anche senza preghiera.
Ma comunque stiano le cose, la comprensione dello stato psichico delle persone che non hanno avuto la possibilità di accedere a una maggiore consapevolezza, è necessaria.
Va studiata con cautela una adeguata strategia, adatta a permettere aqueste persone una maggiore “consapevolezza del sé ”, evitando però di irritare il loro stato psichico.

Furnari Salvatore

IL MISTERO

Da bambini, quando per le strade sterrate del quartiere giocavamo prendendo la terra con le mani, gli adulti ci dicevano che eravamo venuti al mondo dal cielo e che Dio , tramite un angelo, ci aveva portato alle nostre mamme. Per tale convinzione, il mio punto di riferimento non erano mio padre e mia madre, ma il Dio nel cielo. Il cielo mi affascinava e spesso vi rivolgevo il mio sguardo, come se ogni mia azione fosse vista da Dio che tutto osservava da lassù. Io facevo di tutto affinché i miei giochi Gli piacessero ed Egli mi dicesse bravo. Mi ricordo che avevo più o meno l’età di cinque anni quando, dopo un lungo periodo di permanenza in campagna, un giorno, assieme a mio padre e ai miei fratelli più grandi, ritornavamo a casa dove c’era la mamma ad attenderci con i fratellini più piccoli. Ma la mamma a casa non c’era, e poiché la chiave di casa era una e l’ aveva la mamma con se, non potevamo entrare. Mio padre mi mandò a cercare la mamma a casa di una zia per vedere se fosse lì, ma non trovandola, feci il giro, inutilmente, delle case di tutte le altre zie. Ritornai a casa mia e vidi che la mamma era già rientrata e assieme agli altri era intenta a scaricare le masserizie dal carro. La mia permanenza in campagna era stata di oltre due mesi e non appena la mamma mi vide, mi corse incontro, mi abbracciò e mi baciò molto amorevolmente; così feci anche io. La mamma desiderava ancora stringermi a se, ma io fui schivo; il mio pensiero era al carro con le masserizie che dovevano essere scaricate. Non volevo che la mamma mi coccolasse più di tanto e mi facesse apparire ridicolo agli occhi di Dio che dal cielo controllava ogni mia mossa. Ero convinto che Dio ammirasse molto la mia bravura nel fare le cose, mentre, durante la preghiera , mi sembrava di apparire ridicolo ai suoi occhi. Avevo l’impressione che Dio non amasse tanto quel fiume di parole che, a volte senza senso, venivano proferite. Intanto crescevo e all’età di sei, sette anni, dai compagni più grandi, appresi, con un po’ di sorpresa che anche io venni al mondo così come capita ai capretti e ai vitelli. La cosa mi sembrò strana, ma non le diedi peso, ormai la mia psiche aveva preso una forma universale.  Salvatore Furnari  HOME

CONTENUTO LATENTE

Una notte, a causa di un mio malessere, mi sono recato al pronto soccorso per sottopormi ad un controllo sanitario.
Dopo un primo prelievo di sangue e le conseguenti analisi che non hanno evidenziato alcuna patologia, sono stato sottoposto ad un secondo prelievo, per ulteriori esami.
L’esito di questi ultimi, però, non si avrebbe avuto subito, ma dopo almeno quattro ore.
Non potendomi allontanare da quella sala, per l’attesa, mi hanno sistemato su una sedia sdraio, accanto ad altre persone lì presenti per lo stesso motivo.
Ho preso sonno.
Dopo qualche ora, ho aperto gli occhi e ho visto un Crocefisso appeso al muro.
Ero ancora mezzo addormentato e certamente in uno stato di semicoscienza; ma alla vista del crocefisso, il mio primo istinto è stato quello di alzarmi e andare a schiodare quella persona dalla croce e deporla per terra.
Era un istinto dettato dalla pietà e dal desiderio inconscio di eliminare la sofferenza.
Ma prima di fare qualsiasi gesto, ho preso coscienza della situazione in cui mi trovavo e l’istinto si è annullato.
Mi sono guardato intorno e ho visto tante persone che pregavano lo stesso Cristo in croce che io avrei voluto schiodare.
Le loro preghiere avevano lo scopo di migliorare i risultati delle loro analisi cliniche, affinché risultassero tutte di esito favorevole.
In quel momento ho constatato quanto il pensiero di quelle persone fosse in contrasto col mio istinto latente.
Il mio istinto mi spingeva a levare il Cristo dalla sofferenza, mentre gli altri vedevano nella sofferenza di Cristo la risoluzione ai loro problemi di Salute.

Riflettendo sull’accaduto, ho pensato che quella notte, nella sala del pronto soccorso, si sono manifestati in me, sia l’istinto latente che quello manifesto .
Il primo evidenziava la mia intenzione reale, il secondo, il frutto del ragionamento.
Nelle circostanza in cui mi trovavo, l’ azione di schiodare il cristo, per quanto la ritenessi giusta, risultava essere controproducente, perché avrebbe turbato lo stato d' animo delle persone che pregavano.
Queste, aspettando l’esito dei prelievi fatti precedentemente che avrebbero stabilito chi poteva andare a casa e chi doveva essere, invece, ricoverato, sarebbero state notevolmente turbate se io avessi messo in atto l’azione suggeritami dal mio primo pensiero.
Ma poiché l’esito clinico non era influenzato dalla preghiera e nemmeno dalla mia intenzione, ma dallo stato biochimico reale di ogni persona, non serviva che io facessi prevalere la mia idea di schiodare il Cristo e creare turbamenti sociali.
In altre parole voglio dire che quando le idee delle altre persone non ostacolano il mio percorso di vita ed io posso percorrere indisturbato il mio cammino, lascio le cose come stanno in modo che non venga turbata la pace sociale

Riflettendo ancora su quanto accaduto, mi viene da dire che quella notte, in me, si è manifestato il mio “Contenuto latente” che è il depositario dei contenuti della vita dei precedenti millenni. Contenuto che, nel caso specifico, viene turbato dall’immagine della sofferenza, e che, pertanto, cerca un azione per alleviarla.
Nelle altre persone che si trovavano con me nella sala, si manifestava, al contrario, il “Contenuto manifesto” o “Contenuto mentale ", che si forma con la nascita della persona e contiene la cultura acquisita, ambientale, morale e sociale.
I due contenuti sono di natura diversa e anche la ragione dei due contenuti è diversa.
L’azione di schiodare il Cristo o la preghiera rivolta al Crocefisso, non cambiano per nulla l’esito dell’esame clinico; ma l’eventuale schiodata del Cristo si sarebbe dimostrata sicuramente un disastro per la ragione delle persone impegnate nella preghiera.

Salvatore Furnari
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LIBERI DAL TIMORE DI DIO

LIBERI DAL TIMORE DI DIO
Se una persona mi chiedesse se credo nell’ esistenza di un Dio, le risponderei che se c'è può stare, se non c'è mi va bene lo stesso.
Non mi passa nemmeno per la testa indagare sulla possibilità della sua esistenza.
E se durante la mia esistenza fisica sulla terra, o in altri spazi celesti, lo dovessi incontrare, sono sicuro che ci scambieremmo reciprocamente una bella pacca sulle spalle e null’altro succederebbe.
Questa mia indifferenza nasce dall’assoluta mancanza di certezze su tutto ciò che ci circonda; ma questi dubbi non devono costituire un evento traumatico per l'uomo.
Per me è importante gestire il presente, secondo le mie sensazioni fisiche e spirituali, senza forzature derivanti dalla culturalizazzione.
Le esperienze inconsce acquisite dall' essere umano durante i
millenni precedenti si adoperano per preservare la vita.

I CANTI GREGORIANI


Da piccolo, il nonno mi portava sempre a Messa con sè.
In chiesa tutti cantavano: “Dio accoglici nel tuo regno dopo la nostra morte”.
A me quei canti non mi entusiasmavano affatto, ansi, con la preghiera mi rivolgevo a Dio chiedendogli di ragionare un po’ con me e Gli facevo presente che ero da poco arrivato in questo mondo e non aveva senso che mi preparasse l’accoglienza nel suo regno, perché io sulla terra mi trovavo benissimo.
Gli chiedevo anche di non preoccuparsi più di tanto per me, perché mi sarei sicuramente arrangiato da solo.
Nello stesso tempo non capivo perché la gente cantasse così a squarciagola per entrare nel regno dei cieli, visto che Dio poteva accontentarli anche subito.
A seguito di tutto ciò , incominciai a fantasticare e con la mia fantasia cercavo di trovare un modo per poterli aiutare a raggiungere il regno da loro tanto ambito.
Sapevo di un terreno insidioso da tutti conosciuto come “ le valanghe ”, dove a volte qualcuno veniva inghiottito come se ci fossero delle sabbie mobili, .
Era attraversato da una mulattiera, che in fila indiana, muli e persone la percorrevano per raggiungere i luoghi di lavoro. Avevo notato in precedenza che i grandi, nei terreni fangosi lasciavano orme profonde dietro di se, a differenza delle mie che risultavano poco incise nel terreno . Pensai che ciò dipendesse dalla differenza di peso e mi convinsi che io in quel terreno, non sarei sprofondato, ma che sicuramente i grandi sarebbero stati inghiottiti da esso.
Convinto di tutto ciò, sempre nel mio immaginario, lasciai la pista sicura e mi misi a correre sul terreno accanto.
I grandi, preoccupati per me gridarono; “andiamo a prendere il ragazzo” e si misero a correre per venire a prendermi. Ma il terreno franoso li inghiottì tutti ed io pensai di averli aiutati a raggiungere il regno dei cieli.
Cosi alzai gli occhi dicendo: “Vedi, te li ho mandati tutti”.
Ma subito dopo abbassai la testa perché pensai che, anche se solo con la fantasia, l’avevo veramente combinata grossa .
Salvatore Furnari.