LA
GLOBALIZZAZIONE ED IL FUTURO DELL’UMANITA’.
Oggi
mi domando se la popolazione debba sentirsi più serena di prima o
no?
A
guardarci intorno, a dir poco, sembriamo tutti impauriti,
disorientati, quasi perduti.
Ma
a dire il vero, a me, che più o meno riesco ad interpretare i miei
stati d’animo, questo non succede e quando la mattina mi sveglio e
mi ritrovo in un stato di pace surreale, mi chiedo come mai, in mezzo
a tanto frastuono, mi sento tanto tranquillo.
Nella
vita, c'è sempre uno o più problemi da risolvere, che a tanta gente
levano la serenità; come mai, contrariamente a quello che succede
agli altri a me non succede?
Pensandoci
sopra, ho capito che il motivo stesse nella mia abilità di schivarli
i problemi e fare in modo che essi non potessero danneggiarmi.
Ed
ecco il nocciolo del mio pensiero:
Fino
ad alcuni anni fa, mi passava per la testa la possibilità che ci
potesse essere una guerra nucleare, evento da cui mi sarebbe stato
impossibile scansarmi , ed in questo caso mi sentivo, come uomo,
azzerato, perché nella mia coscienza non accetto che alcuni problemi
non abbiano soluzione.
(
Con il problema della morte ne parleremo in altra occasione, più
avanti).
Ora
che la globalizzazione ci ha mischiati tutti, ed in caso di guerra
nucleare non ci sarebbero né vincitori, né vinti ma tutti perdenti,
la controparte non esiste più. Ora non si parla più di “blocchi
contrapposti” ma di Cellule isolate, con obbiettivi mirati.
Ecco
il motivo della mia serenità: da queste io riesco a scansarmi.
Nello
stesso tempo penso che la globalizzazione rappresenta la nuova
opportunità che l’umanità ha per proseguire nel suo cammino .