martedì 14 giugno 2011

IL SALTO QUANTICO: RAGAZZINO NELLE CAMPAGNE SPERDUTE

Davanti alla masseria  tenevo d'occhio le bestie che pascolavano poco distante . Spesso, alcuni ragazzi molto più grandi di me, si divertivano a disturbare gli animali che pascolavano sotto la mia custodia e a farli scappare. Questo mi metteva  in serie dificoltà. Non era facile  recupere le bestie, che spaventate, si erano molto allontanate. Poi, specialmente se era all'ibrunire, la paura della notte che si avvicinava, mi assaliva. Mi confortavo con la preghiera come avevo visto fare mia madre quando non aveva altre soluzioni ai suoi problemi.
Un giorno vedendo avanzare i soliti bulletti, capì che la storia stava per ripetersi e che le preghiera non avevano funzionato. Fu così che prese il vecchio fucile appeso al muro dentro la masseria e pur sapendo che l'arma era scarica, la impugnai e mi accostai dietro un cumolo di pietre(istinto latente). Puntai il fucile verso quei giovanotti, che ritenendosi in pericolo, si allontanarono correndo, preceduti dai  più grandi di loro che io ritenevo senza paura alcuna.
Per me è stato un balzo umanamente quantico, perchè la situazione si era invertita. Ora erano loro ad avere  paura di me e non più io di loro.
A seguito di questa esperienza, elaborai altre strategie che mi permisero di non essere ostacolato nel mio lavoro, dalla stupidità umana.

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