sabato 28 maggio 2011

I CANTI GREGORIANI


Da piccolo, il nonno mi portava sempre a Messa con sè.
In chiesa tutti cantavano: “Dio accoglici nel tuo regno dopo la nostra morte”.
A me quei canti non mi entusiasmavano affatto, ansi, con la preghiera mi rivolgevo a Dio chiedendogli di ragionare un po’ con me e Gli facevo presente che ero da poco arrivato in questo mondo e non aveva senso che mi preparasse l’accoglienza nel suo regno, perché io sulla terra mi trovavo benissimo.
Gli chiedevo anche di non preoccuparsi più di tanto per me, perché mi sarei sicuramente arrangiato da solo.
Nello stesso tempo non capivo perché la gente cantasse così a squarciagola per entrare nel regno dei cieli, visto che Dio poteva accontentarli anche subito.
A seguito di tutto ciò , incominciai a fantasticare e con la mia fantasia cercavo di trovare un modo per poterli aiutare a raggiungere il regno da loro tanto ambito.
Sapevo di un terreno insidioso da tutti conosciuto come “ le valanghe ”, dove a volte qualcuno veniva inghiottito come se ci fossero delle sabbie mobili, .
Era attraversato da una mulattiera, che in fila indiana, muli e persone la percorrevano per raggiungere i luoghi di lavoro. Avevo notato in precedenza che i grandi, nei terreni fangosi lasciavano orme profonde dietro di se, a differenza delle mie che risultavano poco incise nel terreno . Pensai che ciò dipendesse dalla differenza di peso e mi convinsi che io in quel terreno, non sarei sprofondato, ma che sicuramente i grandi sarebbero stati inghiottiti da esso.
Convinto di tutto ciò, sempre nel mio immaginario, lasciai la pista sicura e mi misi a correre sul terreno accanto.
I grandi, preoccupati per me gridarono; “andiamo a prendere il ragazzo” e si misero a correre per venire a prendermi. Ma il terreno franoso li inghiottì tutti ed io pensai di averli aiutati a raggiungere il regno dei cieli.
Cosi alzai gli occhi dicendo: “Vedi, te li ho mandati tutti”.
Ma subito dopo abbassai la testa perché pensai che, anche se solo con la fantasia, l’avevo veramente combinata grossa .
Salvatore Furnari.

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