domenica 21 luglio 2013

.FIGLIO ADULTO DELL'UNIVERSO

.FIGLIO ADULTO DELL'UNIVERSO
Mi considero appena adulto. Il germoglio umano nato dal ceppo dell'universo, è attecchito  milioni di anni fa.
Quel germoglio che ci ha portato fin qui, aveva già, e ha  tuttora, tutti gli ingredienti necessari per favorire lo sviluppo del genere umano.
 Quest'uomo appena adulto ha dentro di se una memoria, che qualifichiamo incoscia e che si è andata formando accumulando le esperienze favorevoli del progressivo vivere dell'uomo .
Quindi, io colloco la mia data di  nascita, al momento in cui è nato il germoglio umano.
Ora, nella  mia mente cosciente c'è anche questo vissuto del passato remoto.
Io trovo senza senso e insignificante, basarmi sulla memoria della mia nascita ananagrafica.
Cercare la storia umana nelle credenze costruite dalle menti  malsane di alcuni uomini, mi renderebbe meschino.

Tanta è la differenza di un pensiero che navica in uno spazio mentale anagrafico e di un altro che navica in uno spazio mentale nato milioni di anni fa.
La vera storia umana è incisa passo dopo passo nel nostro interno  visibile nelle scansioni radiografiche.

giovedì 18 luglio 2013

AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO.

AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO. 
Via XX Settembre 123/A - 00187 Roma.

"Lo Stato Maggiore dell'Esercito (SME) è l'organismo di vertice 
deputato alla definizione delle politiche delle Forza Armate.
........ ha assunto compiti di studio, ricerca, sviluppo ed indirizzo
generale delle Forze Armate".
Ora, poiché le forze armate, come dice la Costituzione italiana,
non hanno compiti di offesa, ma di difesa, penso che esse
possano rispondere molto bene al compito di formazione della
gioventù.
Il progetto "Chiamata alle armi" allegato alla presente, da me
pubblicato su Facebook, nella pagina " uomo della nuova era"
nonché sul mio blog “furnari 34”, dice che trattasi di attività di
formazione umana e sociale che può e deve avere una valenza
europea, nel senso che deve essere un progetto coordinato a
livello europeo.
Chi più chi meno, tutte le nazioni, anche se in maniera diversa,
hanno il problema della disoccupazione giovanile che sta
tormentando i politici, i quali non riescono a risolvere il
problema perché privi di esperienza strategica e logistica.
Quindi il compito tocca all'esercito perché ne ha la competenza
necessaria. Vantaggioso risulta per i giovani avere esperienze
internazionali poiché in un'era globalizzata è necessario
superare la paura dell'altro.

Salvatore Furnari
Piazzale Pistoia 8/63
31100 TREVISO.

https://www.facebook.com/salvatore.furnari.9?ref=tn_tnmn

http://ilblogdifurnari34.blogspot.it/


lunedì 15 luglio 2013

Costruire il lavoro

Costruire il lavoro

Dare lavoro a tutti i costi, non ha senso: un operaio che costruisce mine, un militare che le pone nel terreno mimetizzandole per fare in modo che chi ci passi sopra venga ucciso o mutilato, il  medico che lo opera , l'artigiano che  costruisce la protesi, il fisioterapista che lo rieduca, eseguono lavori promossi da uomini che possiamo benissimo definire insani.

sabato 6 luglio 2013

'OGETTO BELLICO

  • L'uomo Della Nuova Era ha condiviso un link.


    Il blog di Furnari 34: F 35
    ilblogdifurnari34.blogspot.com


    • F 35

      Poiché il Consiglio Supremo di Difesa, riunitosi al quirinale e presieduto dal Presidente della Repubblica, dice che il parlamento non può pronunciarsi in merito agli f 35, io mi rivolgo allo stratega, operatore campale, che con l'esecuzione di una manovra tattica che il caso richiede, sostituisca l'oggetto bellico con un altro strumento, tenendo conto degli eventi contingenti presenti in campo.

    Sono stato al Cairo a piazza tahrir.

    VIAGGIO IN EGITTO

    1) LA FLUTTUAZIONE DEL MIO PENSIERO
    Non avevo le idee chiare per un viaggio da fare all’estero, nei paesi toccati dalla "primavera araba", malgrado tanta fosse la voglia di trovarmi insieme ai rivoluzionari che stavano sconvolgendo il Nord Africa. Le mie limitatissime conoscenze delle lingue mi frenavano nell'intraprendere un'impresa del genere, ma un caso fortuito mi fece cambiare idea.
    Mi trovavo all'ufficio postale del mio paese quando una persona mi si è fermata davanti dicendomi:
    - Ma tu sei quello che commercia le arance?
    -Certo, rispose io, e tu sei il dottore che mi ha curato i denti vent'anni fa?
    A suo tempo, in tale circostanza, dialogando col dottore, mi ero fatta un'idea di come la pensasse su tanti argomenti, e mentre alcune cose che lui riteneva ingiuste mi convincevano abbastanza nella sostanza, non le condividevo nel modo di porsi verso di esse. Voglio dire che mentre per me erano cose sopportabili, per lui non lo erano in quanto costituivano un'offesa verso DIO.
    Lui, di origine Siriana, aveva studiato e si era laureato in medicina a Padova.
    Trascorse un ventennio di attività redditizia in Italia, ma poi si recò in Egitto dove, in precedenza, aveva mandato la famiglia per ricevere un'istruzione religiosa adeguata alle sue credenze.
    Durante l'incontro all'ufficio postale mi ha chiesto se svolgessi ancora la mia attività commerciale, e alla mia risposta affermativa mi fece capire che in Egitto ci potevano essere sicuramente opportunità vantaggiose di lavoro da cogliere, e che lui fosse disponibile ad una collaborazione.
    Gli dissi che alcuni miei colleghi avevano fatto simili accordi commerciali con la Siria, ma poi tutto era andato male per via del caos in corso, e che ero disposto a fare un viaggio in Egitto per rendermi conto di persona delle perturbazioni sociali, per poi decidere il da farsi. Mi sembrò una manna caduta dal cielo, e dopo pochi giorni mi trovai nella mischia al Cairo nella piazza Tahir.
    Dopo un paio d’ore nella mischia dei manifestanti, lascio la piazza e mi avvio a curiosare nelle vie laterali. Casualmente mi trovo davanti ad un negozio chiuso con due sedie all'ombra.
    Fa molto caldo e mi siedo per riposare.
    Poco dopo vedo avvicinarsi verso di me una persona. Era il proprietario del negozio. Faccio per alzarmi, per liberare la sedia, ma egli mi fa cenno di rimanere seduto.
    Apre il negozio e si siede nella sedia al mio fianco.
    Inizio il discorso dicendo che sono italiano ed egli mi risponde cordialmente che era stato a Milano e mi invita ad entrare per offrirmi un thè. Mi fa accomodare in un salottino e mi offre un thè che io tro delizioso
    Sì comincia a discutere della situazione nella vicina piazza Tahir.
    Mi dice che proprio oggi, il capo del governo provvisorio ha comunicato la formazione di un nuovo governo che viene incontro alle speranze dei disperati del popolo egiziano.
    Il mio ”pensiero” ha fluttuato!!

    2) L’AMICO DOTTORE ARABO

    L’amico dottore arabo, mi prenota la camera in hotel e viene a prendermi all'aeroporto de il Cairo. Strada facendo noto un traffico di mezzi e di persone che non avevo prima immaginato. Chiedo all'amico quanti abitanti fa il Cairo, ed lui mi dice sedici milioni + quattro milioni di pendolari.Aggiunge che la città è lunga 80 Km e larga 40.
    Io immaginavo una città grande; ma di due milioni di abitanti non di più.
    Arrivati in albergo si interessa della mia sistemazione, e se essa risponde ai requisiti che avevano concordato alla prenotazione.Informa la receptin che non parlo, né arabo né inglese e lascia il suo numero di telefono, nel caso che si rendesse necessaria una chiamata per cose che mi riguardassero.
    Dopo qualche giorno, l'amico mi viene a trovare e passiamo la giornata assieme. Nei nostri discorsi noto in lui un interesse commerciale, ossia vorrebbe che parlassimo della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, cosa che io non ritengo necessaria perchè di tali merci c’è sovrapproduzione sia in Italia che in Egitto. Il mio interesse, al contrario, è rivolto alla conoscenza della cultura musulmana, perciò i nostri punti di vista sulle cose in genere, sono differenti: io ho una veduta della situazione ampia e reale, mentre il suo vivere è guidato dalla legge divina, la Shari'a.
    Mi ha fa visitare il mercato all’ingrosso ortofrutticolo e confrontare idee con operatori del luogo. Andiamo lungo il Nilo e noto che ci sono aziende agrumicole, non meno all'altezza di quelle europee, ed i cui titolari si dimostrano interessati alla nostra visita.
    La mia adattabilità alle situazioni caotiche del mondo arabo, lascia perplesso l'amico dottore che arriva alla conclusione che io intuisco facilmente il loro modo di fare poiché ho un vissuto di civiltà contadina, acquisita durante la mia fanciullezza.
    Nel mio precedente viaggio in Germania mi sono chiesto se i tedeschi anziani si erano inventati una nuova filosofia di vita. Al Cairo, il traffico di mezzi e persone cosi veloce e caotico, poteva causare un disastro, niente di tutto questo, niente sirene della polizia e nemmeno di ambulanze. Mi ha dato l’impressione come quando si vede volare un storno di uccelli, malgrado il suo “caos”
    non cozzano mai l’uno con l’altro. Si può considerare un adattamento dell’umano alla situazione caotica o è un dono di Allah?