LA RUSSIA IN SIRIA, A CHE PRO? E PERCHÉ?
( Le frasi in grassetto,
corsivo, sottolineate e a volte di colore in rosso, sono i commenti
dello Stratega della Nuova Era.)
Per la nostra presenza in Siria abbiamo bisogno di un
fondamento ideologico, non soltanto giuridico. Dobbiamo operare come
agenti di un ordine mondiale nuovo e alternativo, agire in modo
chiaro e trasparente, sostiene il membro del club Zinoviev Iskander
Valitov.
L'operazione
in Siria non si esaurisce solo nel neutralizzare la minaccia
alla nostra sicurezza nei confini più lontani, nel proteggere un
alleato e nel perseguire i nostri interessi. È qualcosa di molto più
serio: noi stiamo instaurando un ordine mondiale nuovo.
(La Repubblica delle 3 Venezie a
Nord-Est dell'Italia.)
Dove
si sono spinti
Condoleeza Rice
(ex segretario di Stato USA) e Robert Gates (ex segretario della
Difesa USA) hanno pubblicato sul Washington Post un articolo in cui
promuovono un'idea innovativa e molto moderna: la Russia si è
inserita nella faccenda siriana perché soffre del complesso della
grande potenza. Putin, blandendo una popolazione addormentata dalla
propaganda, stabilizza una pesante situazione interna con le vittorie
in politica estera. I due autori esortano a non credere
in nessun caso che noi si voglia la pace in Medio Oriente e
propongono di "controbilanciare" senza indugio la nostra
presenza laggiù con un sostegno attivo alle forze che si
contrappongono a noi.
Mosca su nuove sanzioni USA vs Russia per Siria: "gioco
geopolitico, linea non cambia"
Di recente
Zbigniew Brzezinski è stato anche più determinato: la Russia sta
attaccando i privilegi degli USA in Siria. Di fatto Brzezinski
ammette che lo "Stato Islamico" e gli altri banditi
in Siria sono strumenti americani e che noi ci stiamo insidiando
con le nostre azioni direttamente nelle proprietà USA: perciò gli
Stati Uniti devono rispondere.
Dobbiamo di
conseguenza ammettere di esserci davvero messi di traverso sulla loro
strada. Nei prossimi piani degli USA vi sono il depredare e il
deindustrializzare l'Europa nella cornice del Partenariato
transatlantico per il commercio e gli investimenti. I reclami verso
la Volkswagen sono solo un primo segnale. Davanti abbiamo
straordinarie innovazioni di portata storica, come ad esempio dei
tassi negativi notevoli uniti all'eliminazione del denaro contante.
Ma questo è riservato ai Paesi sviluppati, mentre per quelli non
sviluppati c'è un semplice svuotamento dei conti (vedi Cipro).
Ci
attende il deprezzamento di tutti i valori attivi di carattere
industriale con relativa loro incetta da parte di chi ha accesso alla
stampatrice del Federal Riserve. E poi naturalmente vi sarà
l'iperinflazione, per coloro che saranno rimasti al contante. La
realizzazione di questi piani presuppone lo smantellamento e la
liquidazione degli Stati e di qualunque altro istituto di pensiero e
volontà sovrani.
Non si asterranno
dall'idea dello sfruttamento. Non si asterranno nemmeno
dall'intervento armato, dalle rivoluzioni, dai colpi di Stato, dagli
assassini, dal piazzare i propri agenti nei punti chiave, dal
corrompere tutti i personaggi importanti, dal lavaggio del cervello,
dalla disgregazione etica e morale della popolazione, dall'adescare
quest'ultima, dal sostenere i terroristi di ogni colore, i ribelli di
qualunque tipo, gli eserciti privati e così via. Non rinunceranno
alla loro posizione nella guerra globale permanente. Non rinunceranno
a far sì che ognuno dipenda completamente da loro sul piano
sanitario, farmaceutico e finanziario. Non rinunceranno all'obiettivo
del controllo operativo totale sulle emozioni, sui pensieri, sul
comportamento sia delle singole persone che di popoli interi.
“Obama rinuncia a collaborare con Putin per orgoglio e non sancire
fine egemonia USA”
Perché pensare
in questo modo non è paranoia? Perché questa è la loro natura
sociale. Sono fatti così per l'impostazione stessa della loro
nascita. Non possono essere diversi da come sono, finché in qualche
modo loro stessi non lo vorranno, ma non lo si prevede nemmeno a
medio termine.
(Essi sono un sottoprodotto umano e
pertanto scompariranno dentro il tunnel che hanno costruito.)
Sono predatori.
Non mi riferisco ora agli Stati Uniti come Paese e come Stato, ma
parlo di un tipo particolare di persone che comparirono nelle città
italiane all'interno delle "Arti maggiori" (mercanti
all'ingrosso e banchieri), che oggi sono arrivate al livello di
super-società e super-autorità (si legga in proposito
Aleksandr Zinoviev). Nelle loro mani ci sono le finanze mondiali, gli
Stati, le risorse industriali: e adesso vogliono dominare la nostra
psiche, il nostro corpo, la nostra volontà. Sono tutte informazioni
di libero accesso, ma è già qualcosa di assolutamente palese. La
"teoria del complotto" è stata pensata solo per poter
etichettare in modo evidente le "teorie complottiste"
inesistenti.
Al mondo non ci
dovranno più essere giocatori indipendenti: Assad deve andarsene,
perchè non ha voluto andarsene egli stesso. Nessuno dovrà avere una
propria volontà. Se fai un accenno qualsiasi alla sovranità
significa che sei già da liquidare; sei sotto osservazione anche se
non fai quell'accenno, ma almeno conservi la vita. Per il momento.
A tutto questo
abbiamo deciso di contrapporci noi. L'operazione in Ossezia del
Sud nel 2008 si poteva definire come attacco alle nostre forze di
pace, e noi le abbiamo difese. Anche il ricongiungimento della Crimea
e l'aiuto al Donbass sono spiegabili come "difesa degli
interessi" e "nostalgia imperiale": territori
limitrofi, popolazione russofona, storicamente un solo popolo,
drastica riduzione del tempo di volo dei missili fino a Mosca e così
via.
E
l'operazione in Siria, invece, che è a migliaia di chilometri
da noi? Anch'essa certamente si può definire come lontano baluardo
di difesa dai terroristi, come protezione degli interessi di Gazprom
e via dicendo, e sarebbero definizioni corrette. Ma il tutto non
si può racchiudere solo in questo. Stiamo di nuovo andando
verso un'acuto inasprimento dei rapporti con gli Stati Uniti, e non
solo più ai nostri confini. Perché?
Putin: le azioni della Russia vs il Daesh in Siria hanno ribaltato la
situazione
Non si tratta di
interessi o di profitti. Si tratta di una vera e propria strategia di
sopravvivenza. Se essi trasformeranno il mondo a modo loro (lo
renderanno in gran parte un caos, mentre nell'altra parte
elimineranno completamente qualunque possibilità di autonomia e
organizzazione indipendente), allora non ci potremo rifugiare nella
nostra fortezza. Per fame o per assedio, prima o poi ci prenderanno.
È il momento di
agire e di scoprire le carte. Noi non siamo d'accordo con la loro
versione dell'ordine mondiale. Siamo disposti a sostenere chiunque,
non importa dove, sia pronto a contrapporsi al loro progetto di
assetto mondiale. Noi proteggeremo gli Stati, non importa quali, non
importa che ordinamento abbiano, non importa quale sia la loro
confessione religiosa. Costringeremo alla pace chiunque attenterà
alla sovranità dei nostri vicini, anche se è qualcuno nutrito dalla
potenza egemone. E questa nostra posizione ha il suo fondamento
finale di forza in questo: abbiamo la parità
missilistico-nucleare con la potenza egemone.
La
forza c'è, ma serve un'ideologia.
( Che non c'è.)
Politologo francese: il futuro è quello di un mondo multipolare
Ora che abbiamo
cominciato ad agire, è venuto il momento anche di parlare. La tesi
del mondo multipolare dice solo che sul pianeta non vi sarà un unico
centro di potere. Ma questo non può bastarci. Occorre dire in modo
chiaro a quale ordine mondiale alternativo proponiamo di aderire
spontaneamente. Quale ordine mondiale stanno definendo le nostre
forze aerospaziali in Siria? In sostanza, distruggendo i banditi
in Siria, espletiamo una funzione di polizia, ma in quale
mondo? Verremo accusati di appropriazione abusiva di questa funzione,
e diranno pure che siamo stati pessimi poliziotti, perché non
perseguiamo i veri cattivi e lo facciamo nel posto e nel momento
sbagliato.
Abbiamo
bisogno per la nostra presenza in Siria di un fondamento
ideologico, non soltanto giuridico.
Dobbiamo
operare come agenti di un ordine mondiale nuovo e alternativo, agire
in modo chiaro e trasparente.
(Impossibile.)
Ritengo che la
cosa importante sia che alla guerra globale opponiamo una pace
globale, che sia effettivamente un ordine mondiale, a differenza del
loro ordine basato sulle guerre. Noi aspiriamo al ruolo di forza
in un mondo privato della violenza. E in Medio Oriente
abbiamo appunto bisogno di ottenere la pace: ciò è possibile se gli
attori principali accettano che sia meglio la pace della guerra e che
che qualunque "strumento" di guerra sia da noi realmente
distrutto, e sarebbe proprio il contesto giusto.
“Turchia si sta comportando da una mina che potrebbe far esplodere
l’equilibrio mondiale”
Ma sul piano
concettuale dobbiamo rispondere alla questione su come sia possibile
un ordine mondiale, come possa essere messo in atto questo sogno
dei popoli: la vita senza la guerra. Una risposta a questa domanda
sarebbe logico darla adesso che è cominciata e si sta sviluppando
una guerra globale dai molti aspetti ("ibrida") e dai molti
attori, che se non è proprio un "tutti contro tutti" è
comunque un "molti contro molti". Mentre l'umanità resta
in equilibrio sul bordo dell'autodistruzione e del degrado.
Che cosa abbiamo
da dire urbi et orbi a questo proposito? Abbiamo un immaginario
sociologico e antropologico? Che cosa abbiamo in attivo?
(Niente.)
In passato
avevamo l'idea di una società senza classi e solidale, che abbiamo
sperimentato su noi stessi e proposto agli altri. Ma oggi cosa
abbiamo?
Qui sotto
condividerò brevemente alcune considerazioni al riguardo.
Coesistenza
in nicchie invece di un'unica umanità
Sul piano sociale
il futuro ordine mondiale deve essere edificato sul rifiuto dell'idea
di rendere felice l'umanità. Nessuno deve avere il diritto alla
"posizione di ingegnere sociale" verso il mondo degli
uomini. Il desiderio di portare il genere umano a una qualche
condizione ideale deve essere considerato criminoso. La strada per
l'inferno sociale è lastricata di tali buone intenzioni. Non mi
riferisco certo a quei casi in cui sotto la bandiera del meglio
per tutti vengono organizzati dei fondi alimentari per le "Arti
maggiori". La conquista e il saccheggio nel mondo moderno sono
sempre presentate con l'immagine di una qualche missione umanitaria.
Ricostruisci, riforma, organizza solamente te stesso.
( Da me già fatto).
Dopo potrai
condividere l'esperienza con chi lo vuole. Bisogna combattere
apertamente chiunque cerchi di cambiare l'organizzazione degli altri.
Bisogna
combattere tutti quelli che in modo forzoso cerchino di
spiritualizzarci, non importa se si tratti dello spirito cattolico,
islamico o di qualunque altra forma. E punire anche quelli che
provano a democratizzarci, a emanciparci col gender e così via. In
definitiva, nessuno deve imporre un ordine universale.
“Nessuna guerra, superiorità armi nucleari Russia su arsenale
atomico USA garanzia pace”
Oggi noi non
imponiamo niente a nessuno, a differenza di quello che era l'URSS. Né
il socialismo, né la democrazia, né il capitalismo… Costringiamo
soltanto alla pace. Pace che si pone con l'accostamento di due
processi: separazione e integrazione. Se vuoi fare qualcosa,
all'inizio mettiti a parte, organizza una tua nicchia ecologica, cioè
un posto in cui non ti incrocerai con altri, e la tua vita non
disturberà quella altrui.
(Io la mia nicchia ecologica ce
l'ho, ma non me ne starò isolato, anzi farò il massimo per
incrociare tutti, senza disturbare.)
Ciò non significa
che non debba esserci nulla che unisca l'umanità nel insieme. La
separazione di genti e popoli diversi in nicchie ecologiche deve
accompagnarsi a un processo intensivo di integrazione; questa fase
(circa mille anni)
(Campa cavallo che l'erba cresce.)
è un processo di
comunicazione. Comunicazione che è basata sul mutuo interesse e
sulla comprensione reciproca.
E per il momento
non vale la pensa di inventare un unico scopo per l'umanità: sarebbe
prematuro, e non è una questione che riguardi gli uomini. Quale sia
il destino di tutto il genere umano lo dirà di nuovo o Dio o in
qualche modo la storia.
Serve
un'iniziativa strategica antropologica.
Oltre alla
dimensione sociale del nuovo ordine mondiale ve ne dev'essere anche
una antropologica. Quale tipo di uomo può avere prospettive di
successo per un'umanità pacifica? Quale può essere il punto di
riferimento? Credo che questo faro possa essere il liberarsi
dall'egoismo.
(
Quest'uomo è Lo stratega della Nuova Era.)
Il monumento alla tomba di Karl Marx a Londra.
Marx aveva questa
fantasia antropologica: prefigurò in modo chiaro un mondo senza
predatori, sfruttatori, guerre etc. Ogni persona partecipa
consapevolmente alla vita del genere umano e tutto ciò che fa è
indirizzato alla riproduzione e allo sviluppo di tutti.
Ed egli si pone la
seguente domanda: che cosa impedisce la realizzazione di un tale
stato di cose? Marx ne cercò la causa nell'attivitò economica.
Ricondusse tutto alla questione della proprietà sui mezzi di
produzione. Tuttavia si capisce adeguatamente come tale proprietà
possa disturbare l'opera verso il bene comune: anzi come possono
intralciarmi mentre agisco contro gli interessi comuni se mi tolgono
persino le mie proprietà?
Naturalmente non
si tratta solo della proprietà privata e dell'economia, e nemmeno
del potere. Si tratta dell'egoismo e dell'egoismo razionale: lo aveva
indicato Zinoviev.
Ai tempi dell'URSS
si procedette all'eliminazione di intere classi. Liquidarono lo
sfruttamento insieme ai portatori dei mezzi di sfruttamento, ma
l'egoismo si trasmise comunque alle nuove generazioni, perché è un
insieme complesso di motivazioni che comprende le emozioni, le
percezioni e le convinzioni. È un determinato modo di vita che si
aggancia anche alla struttura sociale e si riproduce con essa.
Inoltre la forza e l'inerzia di questo modo di vivere sono tali che
apparentemente la struttura sociale trasformata in maniera
radicale torna sotto l'influsso di questo fattore di nuovo al suo
formato iniziale. La nostra nomenclatura di partito distrusse il
Paese (o permise che si distruggesse — è la stessa cosa) col
fine di creare ricchezze individuali e di trasmetterle per
via ereditaria, così di nuovo si è prodotta la struttura
sociale classista.
Al tempo stesso,
però, l'uomo può cambiare. La sua particolarità è che egli è
libero da determinanti biologici, e persino da quelli socioculturali,
in certe condizioni.
( Come
ha fatto Lo stratega della Nuova Era.)
Dobbiamo
sradicare l'egoismo da noi stessi. Ciò è possibile se lo mettiamo
come obiettivo. Alla fin fine la corruzione è anch'essa
manifestazione dell'egoismo. La priorità deve andare
all'antropologia, alle pratiche umanitarie, alla filosofia russa.
Dobbiamo risolvere il problema dell'egoismo non solamente per mezzo
della disciplina, della punizione e simili, che sono strumenti
delicati e inaffidabili, ma per mezzo della pratica individuale,
attraverso il coltivare le relazioni personali, lo sforzo di
ciascuno, le singole decisioni.
Se l'uomo lo
desidera intensamente e consapevolmente, allora diventerà uomo
ecumenico, responsabile per la continuazione della vita sulla Terra
nonostante qualsiasi interesse corporativo, sociale o familiare,
nonostante qualsiasi egoismo collettivo o personale.
Il tema
dell'egoismo deve diventare un campo culturale di letteratura, di
filosofia, di educazione e istruzione, di politica, di pratica
sociale: filosofia e ideologica di partecipazione alle cose comuni
devono diventare il nostro modo di pensare.
Dobbiamo imparare
a generare questo tipo di uomo. Dobbiamo essere capaci di dimostrare
al mondo la possibilità di principio di una tale pratica umana, la
possibilità di una tale "costruzione dell'uomo".
(
Quest'uomo è Lo stratega della Nuova Era che ha rigenerato se
stesso.)
E ciò sarebbe, in
aggiunta all'elemento della forza, il nostro contributo più
significativo alla questione dello stabilimento della pace sul nostro
pianeta.
--------------------
MI PRESENTO.
Sono Juri (Turi), L'uomo della
nuova era.
Juri si è auto
sperimentato. Ha frantumato i propri sentimenti ed è sceso fino alla
sua " essenza della vita", sollevandosi così in alto
fino a congiungersi con il Divino.
Ha progettato se stesso in un
rapporto dinamico con la " realtà " e con "
l'universo ".
Egli è il manifesto della nuova umanità.
Soltanto questi uomini, avendo
acquisito una retta visione delle cose, hanno sufficiente tempo ed
energie che permettono loro di elaborare soluzioni.
Soltanto questi possiedono un corpo
energetico equilibrato che permette loro una vita longeva. Altri, che
non sono capaci di uscire fuori dai luoghi convenzionali, vivono in
un corpo con forti squilibri energetici e sono più vulnerabili alle
malattie.
Il Mondo si popolerà sempre di più di individui
longevi e sapienti, mentre si spopolerà, per la brevità della vita,
di individui con squilibri energetici.
L'attuale umanità mondiale è acerba.
E' fatta di uomini adulti, a volte anche vecchi, si, ma senza
maturità.
Essa è uno stato psicologico e non fisico. Essa
implica aspetti quali l’equilibrio emotivo, la fiducia in se
stessi, la moderazione e la lungimiranza.
Sono pienamente convinto che i popoli
non hanno raggiunto quella maturità necessaria per una retta visione
della realtà.
A questo livello di immaturità, possiamo parlare
di una coscienza non espansa, ma ripiegata su se stessa che non aiuta
a risolvere i problemi. L’individuo si viene a trovare in una
situazione conflittuale creata dalla paura e dallo stato di panico
che lo pervade. Gli sforzi che fa per trovare una soluzione, si
scontrano con la frustrazione, motivo per cui insiste nel fare e
rifare ciò che non ha mai funzionato prima.
Tale maturità non
può esistere se gli uomini non sono in possesso di un cervello
capace di un' “alta coerenza” che va dimostrata scientificamente
con le scansioni cerebrali, che dimostrano lo stato
evolutivo antropologico dell'individuo.
Juri ha tanti parenti e amici
nella Federazione Russa e molti di loro si trovano nella tempesta
Siriana. Poiché le informazioni provenienti dai quei luoghi non sono
affidabili, Juri vorrebbe verificare di persona quello che
accade, e pensa che col suo bagaglio di esperienza di vita e con la
sua maturità accertata, sarebbe di aiuto per bonificare quelle
regioni martoriati da forze oscure, per il bene delle popolazioni e
dei suoi parenti.