martedì 19 luglio 2011

VIAGGIO IN GERMANIA

Sono andato a trovare i miei fratelli. Notavo tanta gente vecchia, ma serena, mi dava l’impressione che si erano inventati una filosofia nuova appositamente per gestire la vecchiaia. In tanti si muovevano appoggiati ad un carrellino,con sopra un cestino dove mettevano la spesa comprata ai supermercati.
La struttura urbanistica era pianificata per soddisfare le loro esigenze e anche i mezzi pubblici adattati alle loro necessità.
Era stata gente laboriosa, hanno avuto famiglia e figli ed erano soddisfatti.
Essi affrontavano la vita che per molti aspetti era diversa da quella precedente, cioè, senza il pensiero di andare a lavorare, dei figli che andavano a scuola, che probabilmente era stata molto dura.
La moderna tecnologia, il progresso della medicina, una pensione dignitosa hanno reso sopportabile la vecchiaia.
La serenità mentale non consuma energie e il corpo biologico rimane autosufficiente di energie per svolgere la funzione e bloccare il processo d’invecchiamento.
Se non ci sono nel futuro, problemi di caratteri finanziari, essi possono vivere altri quarantanni.
E’ possibile mi chiedo, bloccare l’invecchiamento un po' prima d'aver bisogno di appoggiarsi al carrellino, per camminare e rimanere dritti e vegeti?

LA BIFORCAZIONE

Se il pensionato ha una pensione modesta, acquisisce la serenità mentale e stabilizza il processo d'invecchiamento. Prende coscienza di una nuova filosofia di vita, ricca di possibilità gratificanti. Bisogna liberarsi degli avanzi, che portano la vita alla deriva.

A GIORGIO NAPOLITANO: NAZIONALIZZARE I DIRITTI ACQUISITI “INDEGNI”

Per far fronte a un minimo sussidio transitorio, ai senza lavoro dell’era tecnologica che sempre di più produce beni di consumo senza intervento del lavoro umano.
Per acquisire tali risorse, non resta altro che nazionalizzare i diritti “indegni” acquisiti, cioè tutte le somme al di sopra dei mille euro di tutte le pensioni.

INDEGNE PENSIONI D’ORO

Nella mia infanzia, notavo le persone vecchie che si muovevano a stento, curve, per le condizioni di lavoro a cui erano state sottoposte. L'evento della pensione per me significava terminare quello stato di sottomissione al duro lavoro e con il sussidio si dava serenità che permetteva di acquistare l'indispensabile per andare avanti nella vita. Le pensioni, tuttora le vedo come un sussidio dignitoso a tutti gli aventi diritto.
In questi giorni, il governo sta discutendo il bilancio dello stato, ed è dura far quadrare i conti.
Sulla stampa, si legge che alcune persone, prendono di pensione novantamila euro l’anno e anche ce n’è di centoquarantamila; ma sono fuori con la testa? Cosa ci fà, un pensionato con tutti quei soldi?
Frequento alcune biblioteche, mi trovo a mio agio, sono frequentate da studenti che in silenzio studiano. Ci sono anche diversi anziani, suppongo siano pensionati, li vedo applicati nella lettura di giornali economici. Osservo le macchioline che hanno sulla pelle del viso, nelle mani; significa che è in atto un processo d’invecchiamento.
Suppongo abbiano pensione elevata e investono gli avanzi in borsa e tutti giorni osservano l’andamento dei loro avanzi che le fanno perdere la serenità.
Mentre farebbero bene ad osservare il prolificare delle loro macchioline che segnalano il cedimento multiplo del proprio organismo.

DIO ESCLAMO’ " MINKIA, SEI GRANDE ! "

Legge testamento biologico.
Se la legge o meglio dire quei miserabili uomini che fanno le leggi,pensano di sottomettermi al loro volere, sono veramente sciocchi.
Le miei sensazioni. Riguardo la mia attività, chiesi alla questura un nullaosta per comprare un arma. Comprai l’arma e la sistemai nel cassetto del comodino. Questo significava una serenità per me, se venivano ladri reagivo. Ma la serenità che sentivo voleva dire tutt’altra cosa e cioè che quando la mia vita biologia avrebbe avuto difficoltà ad andare avanti, mi sarei sparato un colpo e finita lì. Senza aspettare la chiamata di Dio. Quando Dio mi vide arrivare lassù esclamò: “Minkia” sei grande, hai fatto tutto da solo?

mercoledì 13 luglio 2011

IL RISPARMIO O AVANZO

Ancora adolescente, i miei genitori, mi hanno detto di mangiare meno perchè dovevamo risparmiare per comprare la vigna.
Risparmio o “privare un’esigenza primaria della vita”.
La mia vita adulta, è stata, finanziariamente abbondante; mia moglie mi dice di investire i risparmi. L’affermazione mi sembrò strana perchè avevamo soddisfatto le normali esigenze del corpo, mente e anima, ferie è viaggio compreso. Il denaro da investire non era frutto del risparmio, ma di avanzo. Investire gli avanzi è la parola giusta.

NON OCCORRE RITORNARE NEL GIARDINO DELL’EDEN

Quando da ragazzino, appena sei anni, mi assegnarono di zappettare il terreno dentro i filari dei lupini; la mattina piangevo per il freddo che faceva . Il nonno, per farmi adattare a quella situazione, mi raccontava che Dio ci aveva cacciato dal giardino dell'eden per i nostri peccati e che scontati i peccati, con l'ubbidienza, si poteva tornare in quel giardino, dove si producevano i frutti senza il lavoro dell’uomo.
La tecnologia ha liberato l’uomo da quello stato di sottomissioni, del pesante lavoro, restituendo l’uomo alla sua natura e poter intraprendere la via naturale per evolversi. Quindi non occorre ritornare nel giardino dell’eden, perché, si può fare sulla terra.

SI DICE CHE IL DENARO FA GOLA A TUTTI

La Libia , si dice che ha grandi quantità di denaro, quindi può far gola anche a un trafficante o produttori di bombe atomiche. Mi risulta, anche per la mia esperienza nei mercati, che tutto quello che c’è sulla terra è stato sempre comprabile e vendibile “mercato nero”.

EVENTI SCONVOLGENTI

I fatti recenti, delle situazioni nel nord Africa lo dimostrano. Pochi anni fa, due statisti italiani, separatamente si recavano nel nord Africa, uno (con al seguito un mancia larùnchia) accendeva i lumini nei cimiteri dei caduti di guerra degli italiani ( le ricordai che anche gli altri caduti, non italiani, per lo stesso motivo meritavano un lumino acceso). L’altro con tanta enfasi, tesse rapporti quasi personali, con i governi della zona citata sopra.
Non è passato tanto tempo che, gli stessi individui, si sono adoperati a far bombardare quei luoghi, cittadini e cimiteri ove poco tempo prima avevano acceso il lumino. Come anche tuttora in corso; magari, dando la colpa alle bombe che sono state poco intelligenti.

QUIETARE LA NOSTRA MENTE

Se siamo in grado di quietare la nostra mente, emergeranno dal nostro inconscio i contenuti latenti ( istinto alla vita) che sono in grado di tenere sotto controllo il cervello per non fare cazzate.

IL PARADOSSO

Quando ero militare, un ufficiale mi disse di andare avanti a sondare un percorso segnato nella carta topografica per veder se era accessibile alla truppa e che non costituisse pericolo al suo passaggio. Reclamai che toccava a lui affrontare il problema e il pericolo. La risposta è stata che; lo stato aveva speso tanto per la sua formazione culturale e non poteva mettere in pericolo l’investimento dello stesso.

UOMO AVVISATO :DIRITTI E’ PRIVILEGGI ACQUISITI, INDEGNI

Essi attingono nella sorgente produttiva, la quasi totalità delle risorse, lasciando ai più, pochi spiccioli, non in grado di soddisfare l' esigenze primarie. Queste acquisizioni indegne, sono ai limiti della sopportazione umana. Se quanto prima, non si troverà una distribuzione più equilibrata, che assicura ai più il diritto di attingere alla sorgente una dignitosa porzione delle risorse, ci sarà uno scontro fisico imprevedibile tra pochi del diritto acquisito e i tanti con pochi spiccioli. (UOMO AVVISATO MEZZO SALVATO) (leggere meridioni e dintorni).

IL MIO GIOELLO

E’ il mio corpo; è di una personalità unica, accompagna la mia mente a realizzare le sue aspettative.
Sì rifiuta quando queste aspettative, ostacolano l’evolversi del corpo e anima.

TUTTI I CONSIGLI PRENDILI, MA I TUOI NON LASCIARLI

Visto che i consigli delle altre persone mi davano risultati scadenti, mi tenni i miei che mi davano risultati migliori.

FAI DA TE

Possiamo coltivare nel giardino di casa, senza eccessivo sforzo fisico, tutto il fabbisogno alimentare per il nostro organismo.
Se hai acquisito la consapevolezza del S’è, puoi aiutare il tuo organismo senza il soccorso del medico.
Con la stessa consapevolezza, puoi imboccare la via divina senza guida spirituale. Siamo auto consapevoli, di poter guidare in perfetto equilibrio il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima, senza intervento di terzi.

MI POSSO CONSIDERARE UN CREATIVO CULTURALE?

Ho vissuto la mia infanzia, quasi da beduino, senza una frequenza assidua nella scuola elementare. Vivevo quasi nascosto dall'ambiente sociale, perchè mi ritenevano ignorante e se chiedevo qualche informazione, per migliorare le mie conoscenze, venivo ridicolizzato.
La nuova attività, mi portò in un’altra regione, dove era sconosciuta la mia identità. Pur rimanendo nella mia riservatezza, la collettività del luogo notò l’arte del mio fare non comune. Ciò fece si che ognuno la acquisì nel proprio immaginario e si fece una propria identità di me , molto al di sopra del mio livello culturale.
Credo che la società di oggi abbia bisogno di modelli con modi di fare adatti al periodo attuale e non di modelli culturali, anche se sono stati ritenuti validi in tempi precedenti.

giovedì 7 luglio 2011

EVENTI IMPREVEDIBILI OLTRE LA NOSTRA IMMAGINAZIONE.

Nel nostro immaginario esistono eventi stravolgenti che consistono più che altro in eventi della natura. Per esempio i terremoti, gli alluvioni, i maremoti, le grandi frane, lo scioglimento dei ghiacciai, le eruzioni vulcaniche, lo straripamento dei fiumi. Questo ed altro si è verificato nella storia dell’uomo e perciò egli sa che potrà capitare ancora.
Ma passato l’evento, l’uomo può intervenire e rimettere le cose a posto come prima , o anche meglio di prima. Aggiusta le strade, ricostruisce le case, realizza dighe per frenare l’improvvisa eccessiva portata dei fiumi.
Anche la natura fa la sua parte: fa rinascere l’erba, ricrescere gli alberi, da nuova sede ai fiumi ecc.
Ma poco c’è nel nostro immaginario della natura dell’uomo e in particolare del suo cervello e dei disastri che esso possa provocare. Egli ha imparato a costruire ordigni così potenti che in pochissimo tempo, dal detto al fatto, possono distruggere o meglio dire cancellare dalla faccia della terra tutta l’umanità e la natura che l’ha prodotto, cioè la terra stessa. Può addirittura sconvolgere l’armonia celeste.

martedì 5 luglio 2011

IL VIRUS DELL’AMORE.

INVENTARE UN VIRUS CHE PROLIFICA L’AMORE

Constatato che la parola amore, sempre di più sulla bocca di tutti e in special modo sulla bocca di coloro che amministrano la spiritualità umana , non ha dato i risultati desiderati, perché non inventare un virus impregnato d’amore che contagia gli umani come fanno i batteri e virus dell'influenza?

LA MENTE SUBCONSCIA.

LA MENTE SUBCONSCIA E’ UN LABORATORIO DI STRAORDINARIA POTENNZA.

Nelle sale di meditazione che ho frequentato, fin dall’inizio, mi differenziavo da tutti gli altri per la rapidità con cui il mio corpo acquisiva l’ambiente circostante: le vibrazione della musica, le differenze delle energie di ogni persona che mi stava vicina e tante altre cose. I maestri presenti in sala, dicevano che la mia facilità di progredire nel campo meditativo, fosse una predisposizione innata. A dire il vero, io non sono completamente d’accordo con loro, perché, a parer mio, tutto ciò avveniva perché la mia mente subconscia prevaleva su quella concia; voglio dire che il mio subconscio, istantaneamente prendeva il sopravvento liberandomi dai condizionamenti culturali portati dalla mente conscia.
La mente concia, svolge un lavoro di scarsa rilevanza, a causa delle sue limitate esperienze di vita; mentre la mente subconscia attinge alla sua millenaria esperienza che ha acquisito nel tempo. Le due menti sono come il nonno e il nipotino . Il nonno procede , il nipotino lo segue. Esso viene richiamato spesso dal nonno perché si impiccia dei fatti degli altri.

sabato 2 luglio 2011

CHIEDERO' IN PRESTITO AL CAPO DELLO STATO.

SNIDARE LA CANCRENA UMANA.
Nelle mie esperienze di contadino, c’è il ricordo di quando snidavo le talpe. Queste mangiavano le radici delle piante erbacee e rosicchiavano la corteccia degli alberi da frutto nella zona del colletto, impedendo lo scorrere della linfa e compromettendo così la normale produzione dei frutti. Seguiva spesso la morte dell’albero. Per evitare tutto ciò, dissodavo il terreno rendendolo friabile e stanavo le talpe mettendole in fuga.
Il terreno, ora franoso, non permetteva più alle talpe di costruire gallerie stabili e caverne adatte alla costruzione dei nidi.
Le talpe, per l’agricoltura rappresentavano una vera cancrena.
Ora che non faccio più il contadino, la cancrena non la vedo nei campi, essa, però, mi appare chiaramente annidata in molti luoghi istituzionali politiche e religiose.
Come da contadino mi adoperavo per alleviare i danni delle talpe, adesso sentirei il bisogno di ridurre, quantomeno, questa cancrena che si propaga nelle istituzioni, portando la normale sopravvivenza ad un una impresa faticosa e insostenibile per un normale cittadino.
Chiederò al capo dello stato, in prestito, una divisione corazzata per radere a suolo tali strutture.

venerdì 1 luglio 2011

L'EVOLUZIONE.

L'EVOLUZIONE

Mi ricordo che da bambino, camminando in un terreno paludoso, notavo che le mie orme erano meno profonde di quelle di mio nonno che mi precedeva e nonostante facessi degli sforzi non riuscivo a segnarle profonde quanto le sue. Capì subito che tutto dipendeva dalla differerenza di peso.
Egli voltandosi, m’invitava a seguire le sue orme e a pregare Dio che non sprofondassi nel terreno, ma io disobbedì perché ritenevo perfettamente inutile pregare Dio quando avevo capito la ragione della cosa, anzi credevo di fare una cattiva figura d’imbecille davanti a Dio stesso se l’avessi pregato.
Spinto dalla curiosità lasciavo le orme del nonno e non tenendo conto delle sue raccomandazioni mi allontanavo alla scoperta delle cose lontane.
Distinguevo da me dove il terreno era solido e poteva senza pericolo sostenere il mio peso. Pensavo che non mi fosse necessaria la preghiera se Dio stesso mi aveva dato l’intelligenza per capire da solo come comportarmi.
Il nonno aveva capito che non pregavo e se lo facevo ero distratto e senza voglia.Egli mi disse che dovevamo pregarlo perché un giorno ci accogliesse nel suo regno, essendo in questo mondo solamente di passaggio.
Io avevo appena cominciato a correre verso l’orizzonte e mi stupiva e deludeva il fatto che, raggiunto il punto che mi ero prefissato e che mi si era presentato come linea di confine, mi si apriva davanti un orizzonte ancora più vasto e lontano. Mi chiesi se un giorno l’avessi potuto raggiungere.
Rimasi deluso dal discorso del nonno che mi parlò tanto dell’aldilà tanto che quasi mi passò la voglia di giocare e di correre verso l’orizzonte.
Un giorno che stavamo riposando all’ombra di una quercia, distesi, lui sopra il muretto della scarpata e io sotto, spaventato da un rumore improvviso, feci un enorme balzo, convinto che si trattasse di un masso che mi cadeva addosso. Ma nulla di tutto questo.Era stato il nonno che aveva spostato un ombrellone, provocando quel rumore.
Grande fu la sua meraviglia vedendomi compiere quel salto e pensò che io l’avessi fatto l’aiuto di qualcosa di soprannaturale. Io stesso mi meravigliai di quel salto ingiustificato, ma capì quanto grande fosse in me l’istinto della vita che Dio mi ha dato.
Rinacque più forte in me il desiderio di rincorrere l’orizzonte come segno di quel desiderio di vita che da sempre mi aveva spinto in avanti.

RIAPPROPRIARSI DELLE PROPRIE ENERGIE

Riappropriarsi delle proprie energie, per far emergere lo slancio creativo che è profondamente insito in tutti noi.
Perché dico che la società sta perseguendo modelli che la portano a un punto in cui non si intravede nessuna via d’uscita?
Perché non sta imboccando la via giusta?
Non si fa che urlare la crisi, la crisi….ma per crisi io intendo, avendola anche vissuta di persona, quando sul mercato mancano le risorse di tutti i generi che servono a soddisfare le esigenze umane, mentre a tutt’oggi queste sono ancora abbondanti, almeno nei paesi sviluppati. Questa abbondanza è assicurata da un apparato di tecnologia di cui siamo in possesso, che è possibile attivare con pochi addetti e che produce beni e servizi a sufficienza. Si può invece parlare di crisi per quanto riguarda il lavoro. Ora, il fine insito nella natura umana non è il lavoro, bensì procurarsi i mezzi per vivere ed evolversi. Fino a tempi recenti era l’energia umana ad essere impiegata per ottenere tali beni, anche se a scapito dell’uomo che non poteva beneficiare di parte della sua energia a scopo di autoriparazione del suo fisico.
Ora ci si sta rompendo la testa per un problema che non esiste. Cercherò di descrivere qual è la mia impressione riportando un esempio tratto dalla mia infanzia. Prima di andare a scuola in prima elementare mi lasciavano in custodia alla masseria dove però avevo l’incarico di zappettare per togliere le erbe negli spazi dei seminativi. La mattina presto, con la brina, il manico della zappulla (una piccola zappa) era freddissimo, e mi avevano fatto capire che era un sacrificio per conquistarsi il paradiso dove non si sarebbe lavorato più.

Più tardi capii che era invece una necessità.
Negli anni ’50 nelle campagne siciliane comparvero le prime macchine trainate dal bue che mietevano il grano. I proprietari dei poderi di una certa dimensione le comprarono, mentre i proprietari dei piccoli poteri non se le potevano permettere, sia per la mancanza di risorse finanziarie, sia per le difficoltà dovute alle dimensioni ridotte dei poderi stessi. Infatti queste macchine non potevano essere utilizzate dappertutto, ma solo dove il terreno era pianeggiante e senza sassi.
Mi venne l’idea di dire al confinante, che aveva la mietitrice, che se lui mi mieteva il mio campo pianeggiante, per ogni giorno che lui avrebbe lavorato da me io avrei lavorato quattro giornate a mietere nei suoi campi dove la macchina non poteva andare. Lui accettò, e questo patto era vantaggioso per me, perché per il prezzo di un giorno di macchina avrei dovuto normalmente mietere per otto giornate, quindi ne risparmiavo quattro. Ho quindi visto in questo evento tecnologico una conquista che consentiva di sollevare la condizione umana dal duro lavoro e anche una liberazione da quello stato, mentre per altri braccianti era palpabile il timore che la macchina facesse perdere loro il lavoro.
E’ quindi un grande progresso che il mercato sia stato rifornito con poco impegno e fatica da parte dell’uomo. Ma invece di riappropriarsi delle sue energie così liberate, l’uomo si è messo a produrre beni superflui, ovvero stupidi, danneggiando sé stesso e l’ambiente. A questo punto si può dire che la frittata è stata fatta. Come uscirne fuori? Non mi sembra che i governi stiano cambiando le tattiche strategiche. Che senso ha cercare di procurare lavoro alle persone, per produrre cosa, se il mercato è già stato soddisfatto? Ma è anche vero che per accedere al mercato ci vogliono i soldi.
Una soluzione sarebbe di lavorare tutti meno ore. In tal modo l’individuo avrebbe maggior tempo libero a disposizione che potrebbe impiegare per fare emergere lo slancio creativo che è profondamente insito in tutti noi (Si veda a questo proposito il libro “La Medicina del Buon Senso” di Céline Arsenault).
Salvatore Furnari

IL PESO DELLA III E IV ETA'

La terza e la quarta età.
Secondo la medicina , io sono a cavallo della terza e quarta età.
Quindi, nel mio corpo si sta verificando una riduzione delle riserve fisiologiche ed un incremento esponenziale della vulnerabilità a contrarre malattie ed un addivenire alla morte.
Ma io mi domando che senso ha la vita se le cose stanno così?
Però secondo i suggerimenti appresi dalla filosofia del Tao, durante la terza e la quarta età c’é una fase statica, ossia, dopo un percorso in salita che si è valso delle energie ereditate nel d.n.a, che lo hanno spinto a raggiungere una determinata vetta, esiste una fase statica, più o meno lunga.
Di solito, raggiunta la vetta si osserva il panorama, si ci rilassa, si tira un sospiro di sollevo, si gode lo sforzo fatto. Ma secondo la medicina niente si verifica di tutto questo e raggiunto l’apice, si precipita nel burrone e si va sempre più giù, verso la morte.
Ma io dico che raggiunta la vetta , la vita non ha bisogno di tante risorse; il corpo si trova in una fase statica che con un minimo di energia si sostiene e permette al proprio pensiero di realizzarsi nella prosperità in tutti i sensi.
Cosciente che le mie energie ereditate si sono esaurite, non ho nulla da rimproverare ai miei antenati, e se c’è, neanche a Dio.
Penso che tutti hanno fatto del loro meglio. Hanno dato quello che avevano.
Non ritengo responsabile nessuno della mia situazione nel bene e male , come il destino o la sorte.
Ma se a questo punto voglio sostare sulla vetta, ciò dipende esclusivamente da me. Devo essere capace, nel contesto con l universo di procurarmi l’energia necessaria per stare in cima e godermi la vita da sapiente .
Nell’universo c’è tanta energia vitale, il “Prana”. Spetta ad ognuno di noi saperla captare con la respirazione consapevole.

Inoltre, come ho detto in altre occasioni, nella zona pelvica si verifica un accumulo di energia, la libido, allo stato dormiente e non utilizzata.
Utilizzazione dell'energia della libido >>>>>>

Queste due energie, accompagnate da una giusta alimentazione, dovrebbero controbilanciare la tendenza fisiologica dell’organismo che lo porta all’invecchiamento e dovrebbero mantenerlo in una situazioni di stabilità "del tutto sovrapponibile" nei vari periodi successivi.

IL CARICO DELLA  IV° ETA' PER L'UOMO DELLA NUOVA ERA.