domenica 26 febbraio 2012

Lettera al Professore Andreoli

Preg.mo professore Vittorino Andreoli,
leggendo il suo libro “ Il denaro in testa”, ho apprezzato molto la chiarezza con cui descrive il comportamento dell’uomo italico e la sua delusione su questo tipo d’uomo, in quanto manipolato da persona che si considera un semidio e vede solo se stesso al centro del mondo.
Ma non pensavo che ciò La irritasse così tanto.
Il personaggio descritto a pagina 8 e seguenti, che lo spaventa tanto, a me non fa nessun effetto. Non mi passa nemmeno per la mente, non perché non comprendo il danno che questo “semidio” sta arrecando al popolo Italico; storia potrebbe finire con due sonori schiaffoni, ma, in questo caso penserei al turbamento del popolo che lo sogna di notte, come Lei scrive, e che subirebbe un trauma psicologico, e così io finirei a fare più danno che altro.
Ma Io mi chiedo: perché a me non mi irrita per niente tutto questo?
Qual'è la differenza fra il mio pensiero di uomo non acculturato e quello del famosissimo professore Andreoli, studioso di psichiatria, stimato da tutti e anche da me?
Al punto 2 del suo libro, pagina 236, Lei dice “L’uomo ha bisogno di non stare solo. Deve trovare qualcuno con cui dividere la sua avventura nel mondo. E’ una difesa dalla paura, che paralizza chi resta solo e lo fa sentire morto quanto è ancora vivo.

Ma proprio questo punto dimostra la differenza tra i due pensieri.
In quanto è l’universo che ha bisogno di non restare solo e ha bisogno di qualcuno che testimonia la sua evoluzione.
Ecco perché l’universo ha creato l’uomo. Esso è a testimoniare, come suo amico e compagno di viaggio. L’uomo non è mai solo perché è amico e compagno dell’universo. L’uno è legato all’altro, perché l’universo senza umanità non ha senso. Se scomparirà l’uno scomparirà anche l’altro.

Desidererei una pur piccola sua risposta a quanto scritto.
Le faccio notare che il mio percorso evolutivo può essere evinto visitando i miei siti  e i miei blog.
Per iniziare le suggerirei di partire da www.uomodellanuovaera.eu

La saluto cordialmente, Salvatore Furnari.

Treviso, li 26/02/2012

martedì 14 febbraio 2012

QUIRINALE VENDESI PER DEBITO PUBBLICO

GIORGIO NAPOLITANO, I NODI SONO ARRIVATI AL PETTINE. ORA AVREI PIACERE DI FARE DUE CONTI ASSIEME A LEI.

Dal corriere della sera del 23 dicembre 2011, apprendo che il professor Monti, Presidente del Consiglio, invita gli italiani a comprare i titoli di stato : “ è essenziale che tutti noi guardiamo con fiducia ai Buoni del Tesoro italiani, e' essenziale che gli italiani sottoscrivano Bot e Btp, che hanno oggi rendimenti elevatissimi: dobbiamo avere fiducia in noi stessi".

Ora io, comune cittadino, penso che Lei, o chi per Lei, da buono italiano e Capo dello Stato, avrà sicuramente sottoscritto titoli di stato. Ha dato in prestito il suo surplus, allo Stato italiano, che poco prima si era indebitato per pagare a Lei (Capo dello stato) il suo stipendio molto generoso. A questo punto faccio presente che la maggioranza dei camuni cittadini non gode di questo surplus di danaro, anzi, a volte non ha il sufficienze per vivere.
Facendo una riflessione, arrivo alla conclusione che per aver prestato dei soldi allo Stato Italiano, lo stesso paga interessi elevatissimi al Capo dello Stato, indebitandosi ulteriormente.

Mi domando: questa spirale dove ci porta? In qualche parte dovrà essere interrotta. Io penso che i detentori dei titoli non dovrebbero essere rimborsati in denaro, ma, come in un fallimento , dovrebbero impossessarsi dei beni patrimoniali dello Stato, (i cosiddetti gioielli dello stato) compreso il Quirinale, di cui gli italiani ne possono fare sicuramente a meno).