domenica 28 dicembre 2014

MESSAGGIO AGLI INDEPENDISTI VENETI.

MESSAGGIO AGLI INDEPENDISTI VENETI.
Come già detto e pubblicato in altra occasione, io ripeto agli indipendentisti di fare presto, senza perdersi nei meandri della burocrazia e cercare di trovare le scorciatoie necessarie per giungere presto allo scopo, senza perdere tempo e consapevoli della situazione attuale, che a lungo andare ci porterà alla deriva. Tanto per cominciare sostituite i nomi della stirpe dei Savoia, nelle vie e nelle piazze del Veneto e anche modificare piazza della vittoria a piazza vittoria dell’indipendenza.

lunedì 22 dicembre 2014

I cittadini del territorio della Repubblica delle tre venezie

La Repubblica Delle Tre Venezie.
I cittadini del territorio della Repubblica non perderanno la loro dignità lavorando, sul loro territorio, sotto società e manarger stranieri, e poiché l'impresa pubblica o privata ha anche la funzione sociale di  favorire il progresso  di tutta la società,  i beni e i mezzi di produzione non vanno venduti a società straniere e nemmeno vanno delocalizzati.
Questi resteranno produttivi  sotto l'amministrazione manageriale pubblica o privata, inserendovi maestranze e persone prive di impiego e di rendita.

domenica 21 dicembre 2014

IL MISTERO

IL MISTERO
Da bambini, quando per le strade sterrate del quartiere giocavamo prendendo la terra con le mani, gli adulti ci dicevano che eravamo venuti al mondo dal cielo e che Dio , tramite un angelo, ci aveva portato alle nostre mamme.
Per tale convinzione, il mio punto di riferimento non erano mio padre e mia madre, ma il Dio nel cielo.
Il cielo mi affascinava e spesso vi rivolgevo il mio sguardo, come se ogni mia azione fosse vista da Dio che tutto osservava da lassù.
Io facevo di tutto affinché i miei giochi Gli piacessero ed Egli mi dicesse bravo.
Mi ricordo che avevo più o meno l’età di cinque anni quando, dopo un lungo periodo di permanenza in campagna, un giorno, assieme a mio padre e ai miei fratelli più grandi, ritornavamo a casa dove c’era la mamma ad attenderci con i fratellini più piccoli.
Ma la mamma a casa non c’era, e poiché la chiave di casa era una e l’ aveva la mamma con se, non potevamo entrare.
Mio padre mi mandò a cercare la mamma a casa di una zia per vedere se fosse lì, ma non trovandola, feci il giro, inutilmente, delle case di tutte le altre zie.
Ritornai a casa mia e vidi che la mamma era già rientrata e assieme agli altri era intenta a scaricare le masserizie dal carro.
La mia permanenza in campagna era stata di oltre due mesi e non appena la mamma mi vide, mi corse incontro, mi abbracciò e mi baciò molto amorevolmente; così feci anche io. La mamma desiderava ancora stringermi a se, ma io fui schivo; il mio pensiero era al carro con le masserizie che dovevano essere scaricate. Non volevo che la mamma mi coccolasse più di tanto e mi facesse apparire ridicolo agli occhi di Dio che dal cielo controllava ogni mia mossa.
Ero convinto che Dio ammirasse molto la mia bravura nel fare le cose, mentre, durante la preghiera , mi sembrava di apparire ridicolo ai suoi occhi. Avevo l’impressione che Dio non amasse tanto quel fiume di parole che, a volte senza senso, venivano proferite.
Intanto crescevo e all’età di sei, sette anni, dai compagni più grandi, appresi, con un po’ di sorpresa che anche io venni al mondo così come capita ai capretti e ai vitelli.
La cosa mi sembrò strana, ma non le diedi peso, ormai la mia psiche aveva preso una forma universale.

martedì 2 dicembre 2014

Intervista al biologo cellulare Bruce Lipton

IL VALORE UMANO...
L'uomo della nuova era è colui che ha imparato a trasmutare " l'essenza umana" in energia. Soltanto questi uomini hanno sufficiente tempo ed energie che permettono loro di elaborare soluzioni in base alla loro esperienza, avendo acquisito la capacità per una retta visione delle cose. Tale capacità non può esistere se gli uomini non sono in possesso di un cervello capace di un'alta coerenza che va dimostrata scientificamente attraverso un E.E.G. Ritmo di fon...
Altro...

Lo scienziato Bruce Lipton ci invita in un viaggio che parte dal corpo per arrivare a capire la vera essenza della nostra vita sulla terra: l'arricchimento del nostro spirito.
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martedì 11 novembre 2014

Una crescita illimitata può avvenire soltanto nel nostro cervello.

CRESCITA E SVILUPPO”.

CRESCITA E SVILUPPO” è oggi una frase sulla bocca di tutti.
Ma a me tale frase mi fa venire in mente cosa mi succedeva quando ero ancora ragazzino.
Sentivo dire dai più grandi, ed io avevo modo di verificarlo, che il seminato cresceva, i bambini crescevano gli alberi crescevano e il tutto si sviluppava secondo le leggi della natura. Gli uomini dovevano occuparsi solo a mantenere un certo equilibrio: si potavano gli alberi per equilibrare la chioma all’apparato radicale, il terreno si teneva pulito dalle erbacce, cosi anche i seminati. Si pulivano i burroni dalle sterpaglie che potevano prendere fuoco e si imbrigliavano le fiancate dei torrenti per evitare che l'acqua si portasse via il terreno. Tutto si sviluppava con equilibrio con la natura. Ma oggi io non capisco cosa deve crescere e svilupparsi ;
Una crescita illimitata può avvenire soltanto nel nostro cervello.
Le potenzialità del cervello non dipendono solo dal numero dei neuroni presenti, ma soprattutto dal numero delle ramificazioni di ogni cellula e dall’aumento delle connessioni sinaptiche .
Una mente di qualità’, porta il cervello a creare nuove reti neuronali che supportano lo stato di espansione della consapevolezza.
Quando la mente si appropria del suo potere più profondo, il risultato è una maggiore consapevolezza, una crescita personale illimitata e anche la capacità del cervello di rigenerarsi e ricablare i propri circuiti. Non dobbiamo dimenticare che la vera sede dell’esistenza umana è la mente, alla quale il cervello si inchina come il più devoto e intimo servitore.



1° Riflessione all’intervista a Bruce Lipton.

1° Riflessione all’intervista a Bruce Lipton.

Egli dice: “L'umanità è l’organismo e noi siamo le cellule, ogni essere umano è una cellula nel corpo di un qualcosa di più grande, l'umanità. Il problema che affronta ora l'umanità è che le cellule continuano a lottare tra loro.
Quando le cellule del tuo corpo si combattono, la malattia è detta autoimmune. Se le cellule competono e lottano si chiama autodistruzione.
Lo stesso vale per gli umani: combattersi è autodistruzione, è una malattia autoimmune, è l'umanità che morirà, oppure vivrà se noi correggiamo questa direzione autodistruttiva.
Siamo vicini a prendere una decisione: vogliamo sopravvivere ed evolvere o vogliamo morire? Ora non so che faremo, siamo in mezzo alla battaglia, e saremo vincitori quando realizzeremo che non è il successo che promuove la nostra evoluzione, piuttosto il riunirci in comunità ed imparare a cooperare.

Riflessione (Risposta).

Se le cellule nel nostro corpo continuano a lottare tra di loro, e le malattie ne sono l’esempio, noi abbiamo una guerra interiore. Perciò trasferendo l’esempio alla società, Il riunirci in comunità ed imparare a cooperare (come suggerisce Bruce Lipton, mi pare una ipotesi alquanto irrealizzabile, perché le cellule (cioè le persone) essendo in conflitto tra di loro generano individui non adatti alla collaborazione.
Quindi non basta meditare e guardaci dentro per mettere ordine al nostro interno e trovare la pace con noi stessi. La prima cosa da fare e di mettere in pace le nostre cellule attraverso “l’arte di nutrire la vita”, ossia favorendo nel nostro organismo una buona attività biochimica che provvede a tutte le sue esigenze e mette equilibrio al nostro interiore. E poiché siamo co-creatori con l’universo, il compito è nostro.
Soltanto dopo aver risolto i nostri problemi del corpo, della mente e dell’anima, possiamo pretendere la pace fra gli individui.

Non volendo o non potendo descrivere a parole il percorso che io ho fatto e da intraprendere per dare risposta alla Sua domanda: 

Ora non so che faremo, siamo in mezzo alla battaglia, e saremo vincitori quando realizzeremo che non è il successo che promuove la nostra evoluzione, piuttosto il riunirci in comunità ed imparare a cooperare”, 

suggerisco per comprendere tale cammino, la visione delle prove documentali che dimostrano l’evolversi di uno stato psico-fisico alterato, in uno equilibrato, senza alterazioni nei valori bio-chimici e funzionali.
prima colonna.
Pubblicato da L 'uomo nuova era a 02:55



Preg,mo dott BLUCE LIPTON,

Preg,mo dott BLUCE LIPTON,
A proposito della battaglia cellulare che avviene nell’organismo umano, che porta all’autodistruzione, secondo me, si tratta di una affermazione alquanto fuorviante.
Io credo che la chiave del mistero sia nel campo invisibili, subatomico.
Se il mio corpo è parte dell’universo e anche tutto il resto lo è, la paventata direzione distruttiva dell’umanità prospettata dal dottor Lipton, non dovrebbe che avere il suo campo di correzione che nel mondo subatomico.
Quando io dico che. durante la giornata sento il bisogno di appisolarmi, come un bisogno fisiologico, significa che la natura di cui faccio parte ha bisogno di immergesi nel campo subatomico, luogo della sua origine, ed è qui che viene( all'insaputa del cervello plastico), raggiunto l’equilibrio biochimico del mio essere che si rispecchia poi nel mio comportamento, già descritto in altre occasioni. www.fornarettodivenezia.com .

domenica 9 novembre 2014

QUALITA' DELL'UOMO


L'uomo della nuova era è colui che ha imparato a trasmutare " l'essenza umana" in energia. Soltanto questi uomini hanno sufficiente tempo ed energie che permettono loro di elaborare soluzioni in base alla loro esperienza, avendo acquisito la capacità per una retta visione delle cose. Tale capacità non può esistere se gli uomini non sono in possesso di un cervello capace di un'alta coerenza che va dimostrata scientificamente attraverso un E.E.G. Ritmo di fondo a 8 hz, bilaterale, simmetrico, stabile e reagente, e nella SCANZIONE CEREBRALE. In questo caso al punto m: 19, px 3tc:x2,7 si evidenzia la serenità nel viso di un bambino né spaventato e nemmeno arrabbiato. Solo in presenza di questi requisiti, dimostrabili scientificamente, si dimostra il grado di qualità della persona umana, indipendentemente dal ruolo sociale che essa occupa, sia Papa che Presidente della Repubblica.