sabato 2 luglio 2011

CHIEDERO' IN PRESTITO AL CAPO DELLO STATO.

SNIDARE LA CANCRENA UMANA.
Nelle mie esperienze di contadino, c’è il ricordo di quando snidavo le talpe. Queste mangiavano le radici delle piante erbacee e rosicchiavano la corteccia degli alberi da frutto nella zona del colletto, impedendo lo scorrere della linfa e compromettendo così la normale produzione dei frutti. Seguiva spesso la morte dell’albero. Per evitare tutto ciò, dissodavo il terreno rendendolo friabile e stanavo le talpe mettendole in fuga.
Il terreno, ora franoso, non permetteva più alle talpe di costruire gallerie stabili e caverne adatte alla costruzione dei nidi.
Le talpe, per l’agricoltura rappresentavano una vera cancrena.
Ora che non faccio più il contadino, la cancrena non la vedo nei campi, essa, però, mi appare chiaramente annidata in molti luoghi istituzionali politiche e religiose.
Come da contadino mi adoperavo per alleviare i danni delle talpe, adesso sentirei il bisogno di ridurre, quantomeno, questa cancrena che si propaga nelle istituzioni, portando la normale sopravvivenza ad un una impresa faticosa e insostenibile per un normale cittadino.
Chiederò al capo dello stato, in prestito, una divisione corazzata per radere a suolo tali strutture.

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