Da
troppi anni ormai (è quasi l’arco di un’intera vita) non si sente parlare che
di Sicilia e di Mezzogiorno, argomento che ha riempito le pagine di molti
giornali senza tuttavia cambiare di tono e senza dire nulla di veramente nuovo.
Un meridionale può chiedersi se questo non suoni offesa alla dignità umana,
costatando che il problema, da molti anni a questa parte, è rimasto sempre lo
stesso. La disgregazione socio-economica è ancora in atto e l’impatto con la
nuova realtà può essere anche dannoso. È necessaria non tanto la rassegnazione
quanto l’esatta valutazione del fallimento, ammettendo che la causa di esso
consiste di una precedente serie di errori di valutazione. In sostanza le cose
sono andate così. Non c’è stato un modello di sviluppo produttivo che si
adattasse al comportamento dei meridionali.
Negli
anni ’50 quella società prevalentemente contadina fa uno sforzo immane per
sollevare e migliorare la condizione dei figli liberandoli da quello stato di
sottomissione e di lavoro sempre al limite della sopravvivenza.
L’avvio
allo studio, il conseguimento di un titolo di cultura superiore, è stato il
fiore all’occhiello di una classe contadina severa e statica nello stesso
tempo.
Ma
il fiore all’occhiello del padre contadino è stato tale anche per i suoi
apporti culturali innovatori della società?Non ha forse fallito l’obiettivo di
fondo per cui il padre, anche inconsciamente, l’aveva destinalo?
Molti
intellettuali meridionali di debbono chiedere se sono stati l’elemento rinnovatore
della società e della cultura della loro regione.
Essi non hanno saputo
produrre modelli di sviluppo e di convivenza sociale che, adattandosi al
proprio ambiente,non’ abbiano avuto la forza di migliorare. La chiusura e la
passività, l’autoesclusione dei più diretti interessati è responsabile di una
certa misura di quella carenza di coesione tra le varie componenti della
società in cui ha avuto modo di svilupparsi e affermarsi il fenomeno negativo e
disgregativo della bruttezza. tratto da “Fornaretto” di Furnari Salvatore - Dicembre 1989.
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