mercoledì 19 giugno 2013

PROGETTO EUROPEO.

CHIAMATA ALLE ARMI DEI GIOVANI SENZA IMPEGNI DI SCUOLA E LAVORO ( 19 - 24 ANNI).
In Italia così come in altri paesi industrializzati, le giovani generazioni devono lottare contro tanti fattori che giorno per giorno rendono sempre più difficili le loro condizioni di vita . La difficoltà di trovare un posto di lavoro, e quindi un reddito che li renda autosufficienti, porta i giovani a compiere tanti sacrifici ed a sentirsi frustrati spesso in modo umiliante.

Nella percezione dei giovani è come se si fosse innestata la degenerazione delle idee, ossia non solo non sono capaci di formulare nuovi progetti di vita e di lavoro, ma addirittura trovandosi in una condizioni di pessimismo, perdono lo stimolo di continuare a realizzare i progetti formulati in precedenza. A questa tendenza bisogna reagire e favorire l'interruzione di questo circolo vizioso. I giovani dovranno tornare a sognare e immaginare un futuro favorevole alla realizzazione delle loro innate aspirazioni.
A questo punto sembra che sia un tema che riguardi la psicologia, e invece no, è un compito che riguarda l’esercito.

Anche se l’obiettivo è lo stesso, l’esercito secondo me è più adatto al raggiungimento dello scopo. Durante la sua pluriennale esistenza e attività formativa ed educativa, ha maturato le  esperienze necessarie  per la formazione dei  giovani, in particolare essi dovranno acquisire abilità e competenza, assieme ud un certa sicurezza di se, che li rende adatti ad affrontare i problemi della vita nella sua evoluzione.

L'azione educativa deve avvenire mediante l'espletamento delle seguenti fasi:

Prima fase.Essa deve somigliare al vecchio CAR: insegnamento della disciplina, sveglia per tutti in una determinata ora, pratica dell’uso dell’armi  per la difesa del territorio.
Seconda fase: addestramento  alla messa in sicurezza del  territorio nazionale, come la eliminazione di sterpaglie e ramaglie; impedendo il plopogassi degli incenti.
Messa in sicurezza del terreno dalle piogge torrenziali,( briglie e laghi artificiali ).
Ogni giovane avrà una permanenza nell’esercito fino a quando avrà   acquisito quelle abilità e competenze che lo rendono capace di districarsi nella vita in modo autonomo che lo facciano agire da protagonista

LE RISORSE:

Nel bilancio delle forze armate, ci sono già le risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del progetto.
I fondi destinati all'acquisto di aerei e navi da combattimento possono essere impiegati al sostegno della truppa (decade, equipaggiamento e quant'altro).
Tra l'altro il genio militare, dotato di mezzi e competenze, rappresenterebbe la struttura necessaria e sarebbe utile all'addestramento dei giovani e potrebbe essere impiegato, per esempio, alla salvaguardia del territorio, nella protezione civile e anche nella realizzazione di opere pubbliche. Cosi facendo si darebbe anche  da fare ai tanti generali che sono nelle forze armate.

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Costruire il lavoro

Dare lavoro a tutti i costi, non ha senso: un operaio che costruisce mine, un militare che le pone nel terreno mimetizzandole per fare in modo che chi ci passi sopra venga ucciso o mutilato, il  medico che lo opera , l'artigiano che  costruisce la protesi, il fisioterapista che lo rieduca, eseguono lavori promossi da uomini che possiamo benissimo definire insani.
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Il progetto "Chiamata alle armi" da me esposto precedentemente, che non vuol dire chiama alla guerra, in quanto è un progetto di formazione umana e sociale, può e deve  avere una valenza europea, nel senso che  deve essere un progetto  coordinato a livello europeo.
Chi più chi meno, tutte le nazioni, anche se in maniera diversa, hanno il problema della disoccupazione giovanile che sta tormentando i politici, i quali non riescono a risolvere il problema perché privi di esperienza strategica e logistica.
Quindi il compito tocca all'esercito perché ne ha la competenza necessaria. Vantaggioso risulta per i giovani  avere esperienze internazionali poiché in un'era globalizzata è necessario superare la paura dell'altro.

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