Il LIBERO ARBITRIO
Guardando
il video del prof. Vittorio
Marchi,
registrato nel convegno all'hotel Michelangelo in Milano, dal tema “
L'uomo creatore della propria realtà”, mi accorgo di essere
d'accordo con Lui nella primissima parte dell'intervista; ma non sono
più d'accordo quando dice: “... l'io totale si destruttura e
contemporaneamente struttura infinitamente e contemporaneamente se
stesso”.
Io
sono il fatto e il facente, il fatto, mente inconscia ed il facente
mente cosciente.
Il
fatto provvede alle cose inconsce, il facente fa esperienze. Da
bambino e' il fatto che prevale e fa. Col passare degli anni il
facente fa esperienze ed è prevalente, ma il fatto nel tempo
invecchia. La teoria del professore Vittorio
Marchi,
si può verificare nella legge dei quanti, dove non c'è' tempo; ma
dato che stiamo parlando della vita che e' nel tempo, il
contemporaneamente non può accadere.
L'
evento ultimo che mi sia capitato è stata la manifestazione di una
mutazione genetica che mi ha comportato problemi di non pocc
importanza. Ma io non sono disposto a lasciar che si verifichi
quello che è stato scritto nel mio patrimonio genetico, quindi
voglio agire da “ facente” e immagino che il mio corpo al suo
interno sia come una grande orchestra che suoni la sinfonia della
vita, ma che col passare del tempo gli spartiti musicali di alcuni
orchestrali si sono in parte cancellati e no c'è più armonia né
nella musica, né nella mia vita, ma disarmonia
Ma
parlando in generale, per il “facente” è difficile gestire la
situazione nello stato di tempo, ma non per me.
Come
ho scritto in altra occasione, mi è capitato che dal detto al fatto,
per un'istante mi è sembrato che dallo stato di tempo, nello stesso
momento, mi sia trovato nel senza tempo, come se la vita si
immergesse in una linfa rigeneratrice.
Ecco
che io concludo che se si potesse prolungare l'immersione dell'io nel
senza tempo, si potrebbe riscrivere una nuova sinfonia senza traccia
dei miei antenati, che hanno avuto una vita che li ha visti
bastonarsi l'uno contro l'altro, cosa che umanamente è stata un
disastro.
Salvatore
Furnari.
Gennaro
Rocco
Tra il fatto e il facente è proprio li che si è fregati nella
riflessione del fatto per poi renderlo attualità storica. Nello
studio dell'azione interviene una deflessione dovuta da una sorta di
filtro che trasforma la semantica del fatto.
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