Putin offre all’Italia la via da uscita dalla crisi: la cooperazione coi BRICS
- sabato, 13 giugno 2015 14:40
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Editoriale di Liliana Gorini, presidente di MoviSol
Tre giorni dopo il vertice G7 in Baviera, che ha deciso
nuove sanzioni contro la Russia, il Presidente russo Putin ha compiuto
una visita ufficiale in Italia, che ha dato un segnale importante in
controtendenza rispetto alle provocazioni di guerra di Obama e della
Merkel a Schloss Elmau. Durante la conferenza stampa congiunta con Renzi
all’Expo di Milano, Putin ha detto chiaramente che la politica delle
sanzioni danneggia fortemente l’economia italiana, che ha già perso un
miliardo a causa loro, e che anche se la Russia è stata esclusa dai G7
“esistono altri format, come ad esempio i BRICS”, ovvero Brasile,
Russia, India, Cina e Sud Africa, che con la loro Nuova Banca per lo
Sviluppo offrono crediti senza condizioni e grandi progetti
infrastrutturali a cui partecipare. Anche Federalimentare ha chiesto lo
stop alle sanzioni, che colpiscono non soltanto la nostra industria, ma
anche la nostra agricoltura.
L’invito a lasciare la dittatura dell’Euro ed aderire ai
BRICS era stato formulato in precedenza anche al Premier greco Tsipras,
durante la sua recente visita a Mosca. Per la Grecia si configura ormai
come l’unica alternativa ai diktat della Troika (UE, BCE e Fondo
Monetario Internazionale) che stanno mandando in rovina quel paese e
letteralmente uccidendo i suoi cittadini, a partire dai bambini che non
hanno neanche i soldi per mangiare a scuola, o gli anziani che rischiano
di perdere la pensione per attuare le riforme imposte dall’FMI. Lo
stesso FMI che ha ammesso d’altro canto che le sue riforme hanno
peggiorato la situazione, invece che migliorarla.
Dopo la visita all’Expo, Putin si è recato a Roma per
incontrare il Papa, al quale ha spiegato la situazione in Ucraina, ben
diversa da quella descritta dai media. La crisi ucraina non è stata
provocata da Putin, ma dall’amministrazione Obama, nella persona di
Victoria Nuland, che ha messo al potere a Kiev un governo di cui fanno
parte due partiti neonazisti, sostenuti a suon di miliardi sia da Obama
che dalla Merkel. Hanno giustificato le sanzioni sostenendo che la
Russia ha “annesso” la Crimea, mentre in realtà in Crimea c’è stato un
referendum, e sono stati i cittadini a scegliere la Russia. Ha quindi
ragione Putin a definire il G7 “un club di cui non facciamo parte” ed
offrire l’alternativa della cooperazione coi BRICS.
Italia e Grecia saranno quindi le prime nazioni a
lasciare la barca che affonda, questo sistema finanziario dominato dalla
speculazione in derivati e dalla corruzione? Ce lo auguriamo, e stiamo
lavorando in questo senso dallo scorso dicembre, con la petizione dello
Schiller Institute per la cooperazione coi BRICS, a cui continuano a
giungere adesioni (vedi).
Nella stessa Germania cresce l’opposizione interna alla folle politica
della Merkel: l’industria tedesca, gli ex cancellieri Schmidt e
Schroeder e perfino il ministro degli esteri Steinmeier (SPD), si sono
pronunciati con durezza contro l’esclusione della Russia dal G7, in
quanto, come ha ammesso lo stesso Renzi, la Federazione Russa svolge un
ruolo di punta non soltanto nella cooperazione economica con l’Europa, a
partire dalle forniture di gas che sono a rischio, ma anche nella lotta
contro il terrorismo dell’ISIS. Steinmeier ha criticato il format del
G7 senza la Russia aggiungendo: “abbiamo bisogno urgente della Russia
per contribuire a risolvere i conflitti vicini all’Europa e in Siria,
Iraq, Libia”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha offerto la
collaborazione della Russia per sgominare l’ISIS, insieme a Iran e
Siria, ma Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia e Arabia Saudita (gli
stessi paesi che in realtà hanno creato e finanziano l’ISIS in fuzione
anti Assad ed anti Russia) l’hanno rifiutata, incuranti del fatto che le
loro guerre coloniali in Iraq, Libia e Siria sono la causa non soltanto
del dilagare del terrorismo, ma anche delle migrazioni di massa.
La decisione della Francia di chiudere nuovamente le
frontiere a Ventimiglia, come fece Sarkozy anni fa, per impedire il
passaggio ai migranti che cercano di unirsi alle loro famiglie in
Francia o Nord Europa, dice molto sull’immoralità di questa Europa, che
lascia Italia e Grecia sole ad affrontare l’emergenza migranti. E’ ora
che l’Italia esca dall’Europa degli speculatori, dei guerrafondai e dei
criminali disumani, ed entri a far parte dei BRICS.
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