giovedì 5 maggio 2016

PARROCCHIANI ALLO SBARAGLIO

PARROCCHIANI ALLO SBARAGLIO

Poco tempo fa, mi è capitato di vedere il documentario “BANDIZA” del regista Alessio Padovese.
Lavoro ben fatto di cui riporto qui di seguito, quanto scritto nella locandina di presentazione.
“ Bandiza mostra la superfici veneta devastata da uno dei peggiori livelli di inquinamento di tutta Europa, una “ Terra dei Fuochi” spostata a Nord-est. Le immagine indicano un percorso visivo che passa dalla cause agli effetti, tutto direttamente raccontato dalle persone che quelle e quegli effetti le vivono ogni giorno. In Veneto si muore di inquinamento e di privazione della dignità di un lavoro, la visione che questi elementi concedano è una visione di dolore, malattia.
Il volto di quelle persone che vivono in condizione di sofferenza; esistenze alle quali hanno tolto il respiro coi fumi degli inceneritori, con le industrie pesanti che emettono veleni, con l'inquinamento veicolare e tutto ciò a causa della visione che i governanti hanno di amplificare questo senso di soffocamento con altro spargimento di catrame e cemento; esistenze alle quali hanno tolto la dignità con la privazione del minimo sostentamento economico, l'annullamento della possibilità di avere un lavoro, e la degradante consapevolezza di aver perso tutto dopo decenni di sacrifici.
Bandiza era il termine con cui si indicava, in passato,il confine nel Veneto. Bandiza è il confine, nello spazio e nel tempo, delle storie narrate nel documentario. Dove finisce un racconto ne inizia un altro. Quando termina un'esperienza, ne comincia un'altra. Non importa in che direzione, ma è chiaro che oltre le nebbie impenetrabili o dopo l'alba c'è qualcosa. Qualcosa di semplice ma intenso, profondo. Bandiza è la linea che divide quello che è stato da quello che sarà. Quello che è buono da quello che non lo è. Quello che siamo disposti a lasciare da quella che è una strada nuova. Bandiza è scegliere. Scegliere da che parte stare. Bandiza “Banditi” ma oggi chi è il bandito? Chi sta dalla tua parte o chi no lo è e fa finta di esserlo?
Bandiza è storia. E' tante storie. Che parlano di Veneto”.

Ma vedendo il documentario mi è venuto in mente quanto io avevo scritto oltre 20 anni fa e che riporto di seguito:

PROGETTO PER UNA STRUTTURA VIARIA
ACCESSIBILI AI MEZZI GOMMATI ED AI CONVOGLI FERROVIARII.

In questo momento storico tutto in fase di evoluzione, può trovare attuazione il nostro sistema di nuove infrastrutture dei trasporti elaborato in molti anni di studio e di ricerca.
Esso rappresenta un importante passo verso la realizzazione di più evolute forme di aggregazione, con lo scopo di trasformare lo spazio economico mondiale instaurando un sistema equilibrato dei trasporti che può riguardare tutti i paesi.
Il progetto è adattissimo alla situazione socio-economica ed ecologica attuale e futura. In una economia stagnante per mancanza di nuove infrastrutture e di saturazione di mercato, dove la produzione è superiore ai fabbisogni e dove l'impresa, se il mercato lo richiede, è in grado di aumentare la produzione senza ricorrere ad un aumento dell'occupazione, soltanto una nuova infrastruttura può assorbire la disponibilità di personale venendo cosi a fare da equilibrio all'impresa
disimpegnandola dalla produzione di beni superflui, ed il mercato viene rinvigorito dalla domanda, portando utile alle aziende, che possono così autofinanziarsi per partecipare all'attuazione del progetto.
Questo si rivela indispensabile, in quanto permette ad un qualsiasi auto-gommato, munito di accessori, di correre su rotaie dando la possibilità di gestire con efficienza grandi flussi di traffico e rivelandosi una valida alternativa alle forme attuali di mobilità e di infrastrutture viarie.
Risponde perfettamente alle esigenze della salvaguardia dell'abbiente costituendo l'unica risposta
strutturale.
Dal unto di vista psicologico, aumentando enormemente la sicurezza nel trasporto, consente al vettore uomo di non essere messo da parte ma di seguire il suo automezzo, realizzando personalmente le manovre ai terminali, evitando le lunghe soste della merce e portando a termine il trasporto che gli è stato affidato.
E' un sistema innovativo in grado di coinvolgere importanti attività produttive e che perciò
è capace di farci uscire dalle attuali difficoltà economiche poiché il sistema di tale progetto costituisce una proposta nuova d'incremento di tecnologie d‘avanguardia.
L'impresa tornerà a creare sviluppo e occupazione fornendo cosi una risposta alle esigenze della società.
In uno dei momenti più critici dell'economia mondiale questo progetto potrà generare lo stimolo necessario per superare la fase recessiva che stiamo vivendo, costituendo un'opportunità di modernizzare il sistema dei trasporti e lavorare in opere di utilità generale.
Esso introduce inoltre nuove forme di strategie del lavoro, aiuta lo sviluppo e la diffusione del mercato, valorizzando le risorse locali e dando una concreta indicazione operativa. Facilitando inoltre il trasporto e la distribuzione dei beni e portando al miglioramento della qualità e della raffinatezza delle nostre attività produttive, soddisfa i bisogni crescenti della parte più povera dell'umanità perché crea nei loro paesi facilitazioni economiche che daranno loro un certo grado di stabilita, facendo cessare l'esigenza della fuga dalle loro case.
Contemporaneamente mi sono posto la seguente domanda: chi doveva accorgersi del mio suggerimento e prendere i necessari provvedimenti per evitare i problemi evidenziati nel documentario?
Risposta: sicuramente non un popolo di “parrocchiani”.

Furnari Salvatore.


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