Valèè
Naïf
Non occorre tornare indietro nella vita
per realizzare i propri sogni.
Se il cinema è importante per te, se
è il tuo tormento, basta abbracciarlo e convivere con esso. Voglio
dire che la strada che hai intrapreso mi pare sia quella giusta.
Basta farlo, il cinema. Ti dirò di più: il cinema è lo strumento
più adatto per cercare di cambiare il modo di pensare della gente
che oggi non ha un pensiero adeguato per comprendere e gestire il
presente che stiamo vivendo. Il cinema può essere lo strumento più
adatto per trasmettere le giuste informazioni, se usato con onestà
intellettuale.
Non si tratta più di tornare indietro
nella vita, ma di impegnare al momento presente tutte le nostre
energie e dimostrare di farcela.
Per quanto riguardo gli sketch che ti
passano per la mente, da parte mia c'è a disposizione il mio
percosso evolutivo da cui puoi prendere tutti gli spunti che vuoi,
incominciando dal “ il grande bambino”, fino a “
www.uomodellanuovaera.eu
”.
Il
grande bambino.
Era il giugno
del 1943, in pieno conflitto bellico durante la seconda guerra
mondiale. Alle pendici dell’Etna, nelle valli che guardano a sud,
due carabinieri a cavallo che perlustravano il territorio
raccontavano ai contadini della zona che avevano incontrato un
bambino che ragionava come una persona adulta. Le leggi fasciste
allora vigenti imponevano ai coloni-mezzadri di consegnare tutto il
raccolto del grano agli organi competenti i quali, in un secondo
momento, assegnavano ad ogni famiglia il quantitativo spettante in
base al rispettivo numero dei componenti. Ma il grano assegnato
l’anno precedente alla mia famiglia non era stato sufficiente per
arrivare alla distribuzione del nuovo raccolto. Per porre rimedio
momentaneo a quella situazione, mio padre mieté un po’ di spighe
di grano nel campo, le sgranò, e il grano ricavato lo mise in una
bisaccia per portarlo al mulino dove sarebbe stato macinato per farne
farina da pane.
All’epoca avevo appena nove anni, e durante il tragitto verso il mulino mi imbattei in due carabinieri a cavallo i quali, rispettosi delle leggi, mi sequestrarono il frumento e pure la bisaccia.
Dissi loro: “Siamo sette figli e a casa e non c’è niente da mangiare. Cosa c’è di male se prendiamo un po’ di grano in anticipo per allontanare la fame?”.
Mi ascoltarono, ma le mie parole non valsero a convincerli a chiudere un occhio e a lasciarmi il grano.
All’epoca avevo appena nove anni, e durante il tragitto verso il mulino mi imbattei in due carabinieri a cavallo i quali, rispettosi delle leggi, mi sequestrarono il frumento e pure la bisaccia.
Dissi loro: “Siamo sette figli e a casa e non c’è niente da mangiare. Cosa c’è di male se prendiamo un po’ di grano in anticipo per allontanare la fame?”.
Mi ascoltarono, ma le mie parole non valsero a convincerli a chiudere un occhio e a lasciarmi il grano.
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