sabato 12 marzo 2016

Valèè Naïf

Valèè Naïf
Non occorre tornare indietro nella vita per realizzare i propri sogni.
Se il cinema è importante per te, se è il tuo tormento, basta abbracciarlo e convivere con esso. Voglio dire che la strada che hai intrapreso mi pare sia quella giusta. Basta farlo, il cinema. Ti dirò di più: il cinema è lo strumento più adatto per cercare di cambiare il modo di pensare della gente che oggi non ha un pensiero adeguato per comprendere e gestire il presente che stiamo vivendo. Il cinema può essere lo strumento più adatto per trasmettere le giuste informazioni, se usato con onestà intellettuale.
Non si tratta più di tornare indietro nella vita, ma di impegnare al momento presente tutte le nostre energie e dimostrare di farcela.
Per quanto riguardo gli sketch che ti passano per la mente, da parte mia c'è a disposizione il mio percosso evolutivo da cui puoi prendere tutti gli spunti che vuoi, incominciando dal “ il grande bambino”, fino a “ www.uomodellanuovaera.eu ”.

Il grande bambino.
Era il giugno del 1943, in pieno conflitto bellico durante la seconda guerra mondiale. Alle pendici dell’Etna, nelle valli che guardano a sud, due carabinieri a cavallo che perlustravano il territorio raccontavano ai contadini della zona che avevano incontrato un bambino che ragionava come una persona adulta. Le leggi fasciste allora vigenti imponevano ai coloni-mezzadri di consegnare tutto il raccolto del grano agli organi competenti i quali, in un secondo momento, assegnavano ad ogni famiglia il quantitativo spettante in base al rispettivo numero dei componenti. Ma il grano assegnato l’anno precedente alla mia famiglia non era stato sufficiente per arrivare alla distribuzione del nuovo raccolto. Per porre rimedio momentaneo a quella situazione, mio padre mieté un po’ di spighe di grano nel campo, le sgranò, e il grano ricavato lo mise in una bisaccia per portarlo al mulino dove sarebbe stato macinato per farne farina da pane.
All’epoca avevo appena nove anni, e durante il tragitto verso il mulino mi imbattei in due carabinieri a cavallo i quali, rispettosi delle leggi, mi sequestrarono il frumento e pure la bisaccia.
Dissi loro: “Siamo sette figli e a casa e non c’è niente da mangiare. Cosa c’è di male se prendiamo un po’ di grano in anticipo per allontanare la fame?”.
Mi ascoltarono, ma le mie parole non valsero a convincerli a chiudere un occhio e a lasciarmi il grano.

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